1.000 per i Modena City Ramblers al Forte di Bard – .

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Musica: 1.000 per i Modena City Ramblers al Bard. La sera di sabato 27 aprile la banda ha eseguito la sua musica folk irlandese e canti della resistenza, incantando il pubblico. Nel loro concerto hanno ripercorso 30 anni di musica. Impossibile non cantare e ballare le hit storiche, da In un giorno di pioggia a Contessa, passando per I funerali di Berlinguer, Ebano e le ormai immancabili Bella Ciao e I cento passi.

I Modena City Ramblers nascono nel 1991, ma il 1994 segna il loro successo con l’album Riportando tutto a casa, seguito due anni dopo da La grande famiglia. Oggi, con una formazione in parte modificata, la band porta sul palco successi storici e brani del nuovo album Altomare, uscito lo scorso anno.

L’intervista

«Possiamo definire Altomare un concept album, dedicato a ciò che purtroppo leggiamo ogni giorno, le stragi nel Mediterraneo – dicono Franco D’Aniello E Francesco Moneti -. Ogni 10 anni nei nostri album parliamo di migranti. Canzoni diverse e storie diverse in base al momento storico, ma è un ciclo che si ripete. Per esempio 30 anni fa c’era Ahmed il venditore ambulante, nel 2004 Ebano e oggi Altomare”.

D’Aniello insiste: «Il compito degli artisti di qualsiasi livello è anche quello di affrontare temi importanti come le stragi nel Mediterraneo, le guerre, il clima, le stragi in mare degli ultimi anni sono qualcosa di aberrante. Dal palco lo diciamo ogni sera”.

Chi segue i Modena City Ramblers sa che l’attenzione alle cause sociali e l’impegno politico non sono una novità. Molti artisti si sono esposti negli ultimi mesi. La band lo conferma: «molti artisti si stanno esponendo da entrambe le parti, pro e contro il governo. Lo abbiamo sempre fatto. Siamo sicuri che soprattutto i giovani troveranno di più canzoni e opere d’arte da altre fonti”.

Le canzoni dei Modena City Ramblers sono ormai nei libri di scuola e vengono insegnate, prima fra tutte I Cento Passi.

«Certamente aiuta l’aspetto didascalico di certe canzoni che raccontano storie di persone e di avvenimenti. Quello che ci colpisce è che ogni settimana esce un video realizzato da qualche classe che canta una nostra canzone” sottolinea D’Aniello.

Dell’atteso ultimo album dicono: «siamo una band che raccoglie storie viaggiando, siamo molto itineranti. Lo stop della pandemia non ha aiutato, ma per fortuna siamo ripartiti” ha continuato Moneti.

A Bard tanti valdostani, ma anche tanta gente da fuori Valle che già nel pomeriggio ha raggiunto il forte della bassa Valle per incontrare il gruppo ed attendere il concerto, alcuni approfittando anche delle mostre allestite a il Forte, visitato anche da alcuni componenti della banda.

«Finalmente sono riuscito a suonare anche in Valle d’Aosta, era l’unica regione che mancava» rivela Gianluca Spiritoche ha rilevato le chitarre nel 2018.

Enrico Torreggiani è l’ultima new entry del gruppo, alle percussioni dal 2023.

(Cecilia Lazzarotto)

 
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