CONCA DELLA CAMPANIA – Presentato al pubblico il progetto di restauro conservativo dell’affresco situato nel vestibolo del palazzo di città (video)

CONCA DELLA CAMPANIA – Presentato al pubblico il progetto di restauro conservativo dell’affresco situato nel vestibolo del palazzo di città (video)
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BACINO DELLA CAMPANIA – Coinvolgente e affascinante sono i due aggettivi che meglio potrebbero descrivere l’incontro che si è tenuto ieri sera, sabato 27 aprile alle 18, in sala consiliare, per la presentazione del progetto di restauro conservativo dell’affresco situato nel vestibolo del palazzo di Conca della Campania, evento organizzato dall’amministrazione comunale.

L’evento è iniziato con i saluti del sindaco Davide Lucio Simoneal termine del quale abbiamo visionato un breve docufilm sulle bellezze di questa ‘terra incontaminata’ che è il comune di Conca della Campania, per poi entrare nel vivo della questione con gli interventi di Fabio Cubellotti (archeologo e consulente di progetto storico-archeologico) e Aldo Guida (restauratore e direttore tecnico dei lavori di restauro), mentre i lavori sono stati moderati dal giornalista Antonio Migliozzi.

(segui il video delle interviste)

Il Castello di Conca della Campania – si legge sul sito ‘concadellacampania.info’ – sorge su una sella naturale, all’interno del complesso vulcanico di Roccamonfina ed occupa un’area di circa 3000 mq. Questa struttura è il risultato della fusione di due entità architettoniche diverse e ben distinte: il Castrum e il palazzo principesco.

Il Castrum venne fondato a partire dal XII secolo con la nascita del feudo di Conca, nella sua prima fase presentava una torre importante, posta nell’angolo SE della struttura. A questo mastio fu annesso tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo un muro rettilineo con le torrette di guardia ancora visibili. Ad un periodo leggermente successivo è però da attribuire la realizzazione del muro di scarpata che circonda l’intero complesso precedente.

Solo a partire dal XIV secolo è possibile datare la fondazione del palazzo, periodo in cui Conca, insieme a Limatola, Isernia, Sessa e Carinola, entrò nei possedimenti della famiglia Marzano con l’ammiraglio Giacomo da Marzano, duca di Sessa.

La residenza del palazzo è composta da tre ali, una ad E, una a W ed una a N che, disposte a ferro di cavallo, presentano rispettivamente tre livelli: piano terra, primo piano e secondo piano o mansarda.

A partire dal XVI secolo, con l’avvento del viceregno spagnolo, la terra di Conca entrerà definitivamente nei possedimenti della Famiglia di Capua, casato nobiliare a cui verrà concesso il titolo di Principi di Conca a partire da Giulio Cesare II di Capua, ciò avvenne elevando il feudo familiare di Conca della Campania al rango di principato. È a questa famiglia che vanno attribuiti gli ultimi interventi architettonici di grande importanza quali: la demolizione della torre maestra per la realizzazione del giardino pensile, la realizzazione dell’affresco nel vestibolo d’ingresso del palazzo e la costruzione del cappella gentilizia.

Con la morte dell’ultimo principe del bacino Domenico Maria di Capua, l’intero complesso passò dapprima alla famiglia Invitti che ne mantenne la proprietà fino al 1770 quando fu ceduto alla famiglia Galdieri..

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