E se Antonio Farinaro si tirasse fuori dalla mischia elettorale? Non è esclusa la possibilità di un dietrofront. Per ora si tratta di voci non confermate. Ma il lungo silenzio del candidato sindaco del centrodestra suggerisce che nella sua coalizione le cose sono difficili. Il posizionamento di Fratelli d’Italia nel perimetro “civico e centrista” di Franco Matacena ha indebolito notevolmente la squadra di Farinaro. Che sta valutando se ci sono ancora le condizioni per allestire una formazione competitiva. Di certo non si candiderà per semplice testimonianza. In queste ore si vocifera di presunte defezioni anche all’interno di Forza Aversa, la lista che più spingeva per Farinaro. C’è dell’altro. Il gruppo Noi Moderati si è preso un momento di riflessione. Con un centrodestra politicamente sempre meno compatto, i seguaci di Maurizio Lupi discutono con il deputato e capogruppo regionale Pino Bicchielli su un possibile salto oltre lo steccato che porterebbe al ricongiungimento con Forza Italia. I due soggetti politici si presentano uniti alle elezioni europee. Se il centrodestra piange, il centrosinistra non sorride. Anche oggi ci sono stati incontri tra il gruppo Pd guidato dall’ex vicesindaco Marco Villano e gli esponenti de La Politica che Serve, guidata dall’ex sindaco Alfonso Golia. L’obiettivo è sempre lo stesso: firmare l’accordo su un candidato alternativo a Mauro Baldascino. Finora non è stato trovato alcun consenso. E l’accordo sembra sempre più lontano. Il tavolo del centrosinistra resisterà ai continui terremoti degli ultimi giorni? Vedremo. Molto dipenderà dai vertici nazionali, regionali e provinciali dei Dem che, però, non dovranno arrendersi a Baldascino. Difficile però prevedere cosa faranno gli ex sette amministratori comunali del Pd che hanno già detto di non gradire le scelte dall’alto. Insomma, nel centrosinistra si giocano due partite: una tra Villano e Golia, un’altra all’interno del partito di Elly Schlein. Non chiederci l’esito.
Mario De Michele
