Per l’occasione viene proposta una piccola mostra che presenta una selezione di veicoli a due ruote di fine Ottocento, insieme a documenti originali dell’epoca e trascrizioni delle lettere di Puccini che attestano la grande passione che il compositore aveva per questo mezzo di trasporto. .
Nell’epistolario pucciniano, curato dall’Edizione Nazionale delle Opere di Giacomo Puccini, sono presenti diverse lettere degli anni Novanta dell’Ottocento in cui il Maestro parla di biciclette. Cambia diversi modelli, ne acquista altrettanti per amici e parenti e, con grande divertimento, cerca di essere sempre aggiornato sulle novità, facendosi spedire i primi cataloghi illustrati e inseguendo le ultime creazioni in mezza Europa.
È proprio effettuando ricerche sui modelli di biciclette menzionati in quelle lettere che la Fondazione Simonetta Puccini è entrata in contatto con il Museo Velocipedi e Biciclette Antiche di Soresina, in provincia di Cremona, che da dieci anni espone al pubblico le opere private collezione che Alfredo e Carlo Azzini, padre e figlio, coltivano dal 2008.
Un vero luogo delle meraviglie, che oggi conta quasi 250 esemplari.
Dal museo Soresina arrivano per la mostra quattro velocipedi ottocenteschi. Due sono firmate dalla Humber, una delle prime e più avanzate aziende produttrici di biciclette, citata più volte anche da Puccini nelle sue lettere.
La Humber fu molto presente nel settore delle corse e raggiunse in quegli anni i suoi migliori risultati agonistici. In esposizione potrete vedere un modello “Giraffa” del 1893, il cui telaio fu brevettato dall’irlandese Mc Cormack, così chiamato per la sua imponente altezza, e un triciclo modello Beeston, costruito nel 1901.
Didascalia della foto qui sotto:
Humber. Giraffe