Avranno il coraggio i “loschi” magistrati della Procura di Taranto di indagare su Michele Riondino per “oltraggio ad un incarico istituzionale”?

L’immagine del presidente del Senato Ignazio La Russa a testa in giù con il Duce pubblicato il 25 aprile sul suo profilo Facebook dall’attore e regista tarantino Michele Riondino è destinato a finire nelle aule dei tribunali se la magistratura ionica si ricorda che attaccare e offendere la seconda più alta carica dello Stato, secondo la legge, è”disprezzo per una carica istituzionale” ovvero un reato per il quale si procede ai sensi dell’art. 490 del codice penale.

Il gesto dell’attore pugliese, che ha postato una vecchia foto in cui l’attuale Presidente del Senato appare con altri vecchi esponenti della destra accanto ad un ritratto dell’autore Benito Mussolini è destinato, volente o nolente, a finire in aula. Riondino lo pubblicò volutamente al contrario, con un riferimento inconfutabile a piazzale Loreto, dove il cadavere del Duce era esposto appeso per i piedi ai pali di un distributore di benzina. Sotto il post di Facebook tanti commenti tra applausi e insulti. C’è chi scrive”eccellente” e chi lo chiama “direttore fallito“, che lo adula (“sei meravigliosao”) e chi lo critica: “Gli stalinisti-talebani sono sempre gli stessi. Assassini e codardi. Il fascismo è morto e sepolto. Sfortunatamente, i delinquenti comunisti talebani sono ancora lì”..

Subito dopo, qualche ora dopo, è arrivato un nuovo post di Riondino. Questa volta, però, la foto pubblicata è nel verso giusto, cioè non sottosopra, ma con un commento altrettanto provocatorio e offensivo: “Ok ok ho attirato la tua attenzione, ora giro la foto e vedo se la sua posizione originale provoca lo stesso scandalo“. In serata i post sono scomparsi ed è apparso solo un post promozionale per la presentazione del suo film alla stampa tarantina.

Nel post originale di Riondino, l’attore ha scritto:la cosa davvero divertente è che c’è stato un tempo in cui i fascisti erano più autentici, più audaci, erano leoni, anche se solo per un giorno. Rivendicarono la loro identità senza timore di essere accusati di traditori e assassini della loro patria. Oggi invece hanno paura di definire se stessi, per rivendicare la loro fede. Tradiscono la loro identità giurando sulla costituzione antifascista e poi sedendosi in poltrona diventano campioni del supercazzo, cintura nera nell’arrampicarsi sugli specchi. Lo dico sinceramente. Non ci sono più i fascisti di una volta. Solo pecore. Questo sono i fascisti di ieri che sono diventati i governanti di oggi. Meglio una vita da pecora che una giornata da leone. Viva la resistenza“.

Lo squallido post di Michele Riondino su Ignazio La Russa fa divampare le polemiche su fascismo e antifascismo, divenuti protagonisti il ​​25 aprile in seguito alla censura di un funzionario Rai al monologo programmato su RAITRE da Antonio Scurati. In quell’occasione Riondino aveva espresso solidarietà allo scrittore, sostenendo che anche lui era stato recentemente vittima di una presunta censura da parte della RAI. Secondo quanto raccontato da Riondinoche tuttavia non ha prodotto alcuna prova delle sue dichiarazioni, il TG1 aveva programmato e poi annullato un rapporto su “Palazzina Laf”film da lui diretto e interpretato. In questi giorni Riondino è nuovamente impegnato nell’organizzazione del “Concerto del Primo Maggio libero e pensante” di Taranto di cui condivide la direzione artistica Diodato (che è imparentato con un noto capo clan mafioso locale Gaetano Diodato ) E Roy Paci.

La solidarietà delle istituzioni al presidente del Senato Larussa

Il ministro del Pnrr e del Sud, Raffaele Fitto, ha espresso la sua solidarietà a Larussa. Michele Riondino non è solo attore e regista, è il direttore artistico di uno degli eventi del Primo Maggio più importanti in Italia: Uno Maggio a Taranto. Il suo post la dice lunga sull’idea che hanno gli organizzatori di un evento che dovrebbe essere all’insegna del lavoro, ma anche del rispetto della democrazia e delle istituzioni. Il silenzio del centrosinistra è ancora peggiore“.

“Rivolgo le seguenti espressioni al Presidente del Senato, Ignazio La Russa della sentita solidarietà per la foto pubblicata su Facebook che lo ritrae a testa in giù. Condanno fermamente questa iniziativa lesiva delle istituzioni”dichiara il Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana.

“Solidarietà al Presidente del Senato, Ignazio La Russa, per le frasi e le immagini vergognose che lo ritraggono a testa in giù, postate sulla pagina social dall’attore Michele Riondino. Un attacco alle istituzioni che condanniamo fermamente. Sperando che tutte le forze politiche facciano lo stesso“. è il messaggio del Ministro delle Politiche agricole, sovranità alimentari e forestali, Francesco Lollobrigida. “Esprimo sincera e forte solidarietà al Presidente del Senato, Ignazio La Russa, al quale si sono rivolti con parole indegne coloro che dimostrano di non essere all’altezza del livello di vita civile della nostra Nazione”. il ministro della Cultura afferma invece: Gennaro Sangiulianoin merito al post dell’attore Michele Riondino.

Fratelli d’Italia: “Attacco vergognoso”

Solidarietà al Presidente del Senato Ignazio La Russa, che è la seconda carica istituzionale dello Stato, sono arrivati ​​anche altri colleghi di partito. Il capogruppo alla Camera FdI, Tommaso Foti chiede addirittura la revoca dell’incarico per il concerto del Primo Maggio a Taranto. “Un post vergognoso pubblicato dall’attore Michele Riondino frasi e immagini ingiuriose, inaccettabili poiché dirette contro la seconda carica più alta dello Stato, intrise di una violenza che è carburante per alimentare un odio volgare e pericoloso. C’è gente come Riondino, protagonista di questa schifosa esibizione sui social, disposta a tutto pur di pubblicizzare il proprio film – Lui dice Fotografie -, ma appare naturale e doveroso revocare il predetto incarico ad un personaggio di cui si conoscono soltanto i demeriti. Al Presidente del Senato, Ignazio Il russodi cui conosciamo bene la storia politica apprezzata e condivisa, e il coraggio di averla sempre affrontata a testa alta – non certo a testa bassa – la piena solidarietà del gruppo Fdi alla Camera“.

Altre reazioni dal centrodestra non si sono fatte attendere: “Non so chi sia Riondinoma è una persona spregevole”commentato MaurizioGasparripresidente dei senatori del ForzaItalia esprimendo la sua totale solidarietà a La Russa. “L’ennesimo povero che semina odio come tanti esponenti della sinistra che, con bugie e insulti, stanno avvelenando il clima del Paese. Dalle bugie sulle ricostruzioni dei fatti Rai, ai senatori del centrodestra che hanno preceduto la interrogazione’ma è ebrea?‘, A Riondino. C’è un filo conduttore che unisce questo delirio. Così come gli attentati alla Brigata Ebraica. Prevale il delirio comunista e antisemita. Queste sono persone che stanno causando gravi danni all’Italia”.

Lucio Malan, presidente del Gruppo Fratelli d’Italia al Senato ha commentato: “Uscita vergognosa, questi personaggi stucchevoli cercano pubblicità facile a buon mercato, fomentano l’odio, chiedono l’uccisione degli oppositori politici è dannoso per tutti ed è in totale contrasto con la Costituzione”. Federico Molliconedeputato di Fratelli d’Italia ha aggiunto: “Riondino è un bravo attore ma un pessimo politico, rielabora slogan e pratiche vergognose degli anni ’70 che probabilmente ha imparato da suo padre” concludendo: “Attacca la seconda carica dello Stato, secondo la legge è un oltraggio a una carica istituzionale”.

aggiornato il 28 aprile 2024

La Russa: “Ho ringraziato Mattarella per la sua solidarietà”

Nella terza giornata di Fratelli d’Italia è intervenuto Ignazio La Russaintervistato da Bianca Berlinguer che ha riferito che il capo dello stato Sergio Mattarella questa mattina ha telefonato al presidente del Senato dopo il caso della foto capovolta postata. “Ho detto ‘presidente non sono questi i problemi ma grazie per il suo bellissimo pensiero, per la sua solidarietà’“, ha spiegato Il russo. Poi l’omaggio a Enrico Berlinguer dopo un botta e risposta tra il presidente del Senato e il giornalista: “Sono l’unico che parla qui, Bianca Berlinguere non parliamone, parliamo di quello che ha fatto mio padre ma non di quello che avrebbe detto oggi”, Lui dice Bianca Berlinguer. Ma La Russa risponde che “i cognomi non si cancellano, alcuni vorrebbero che la tradizione familiare non esistesse, che la famiglia non contasse, ma per noi conta e in te onoriamo anche la figura di tuo padre”.

«Essere la figlia di Enrico Berlinguer – dice il giornalista televisivo – La considero una fortuna, un dono che la vita mi ha concesso e che purtroppo è finito troppo presto perché mio padre è morto a 62 anni, quando io avevo 24 anni, mia sorella 22, mio ​​fratello 21 e la mia ultima sorella 13, la maggior parte della nostra vita è stata trascorsa senza papà.. Queste parole hanno suscitato gli applausi del pubblico e una standing ovation: “Questi applausi e questa standing ovation a cui mi unisco – chiude Il russoè la coerente continuazione dell’omaggio a cui ha reso il leader della destra Enrico Berlinguer nel giorno della sua scomparsa”quando il leader del MSI Giorgio Almirante partecipato al funerale.

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