addio a Vinicio Morini, partigiano-ambientalista – .

MESTRE – È venuto a mancare un vero combattente. Prima come partigiano, poi come politico, infine come ambientalista. Sono due le persone in lutto per la scomparsa di Vinicio Morini…

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MESTRE – È venuto a mancare un vero combattente. Innanzitutto come partigianoallora come politicofinalmente come ambientalista. Piangere la scomparsa di Vinicio Morini ci sono due comunità: Mestre a parte, dove ha vissuto la sua giovinezza, Mirano dall’altro, dove fu consigliere comunale e poi fondatore della sezione locale di Italia Nostra. Morini, 98 annise n’è andato l’altra notte.
Nato a Mirano nel novembre 1925, si trasferì con la famiglia a Mestre in via Col di Lana nel 1938. Qui iniziò la sua educazione politica antifascista, all’età di 16 anni: operaio a Porto Marghera, prese parte alla primi scontri di protesta. Nello stesso anno entrò nel Resistenza. A 21 anni, nel 45, venne catturato dai Brigate Nere e portato nel casa del fascistadove era stato interrogato più volte torturato. Fu poi liberato, insieme ad altri partigiani, per intervento del CLN, in seguito alla liberazione della città. Capo partigiano, negli anni aveva preso parte anche ai processi contro i fascisti. Negli anni ’60 i giovani di sinistra avevano trovato nella sua Libreria moderna in Piazza Ferretto, un punto di riferimento. Poi è stata la volta di Mirano: per una decina d’anni, negli anni ’70, lo è stata leader del PCI in consiglio comunale. «Un uomo di profonda cultura, un oratore eccezionale – il ricordo dell’ex sindaco Gianni Fardin – poco a poco si allontanò dalla politica e si avvicinò alle questioni ambientali, fondando Italia Nostra. Un visionario: le sue analisi, le sue idee, le sue proposte degli anni ’70, rilette oggi, sono estremamente attuali”.
La sua “creatura” era il bosco del Parauro. In una lettera del 1996, firmata insieme a Renzo Tonolo e indirizzata all’allora sindaco Renzo Milan, chiedeva al Comune di acquistare quell’area per realizzare un foresta di pianura. Bosco che venne poi inaugurato circa dieci anni dopo dall’amministrazione Fardin.
Un guerriero gentiluomo, Morini: sempre elegante nei modi, con una grinta e una lucidità che lo hanno accompagnato fino all’ultimo respiro. Sposato da tutta la vita con Milena Rizzo, scomparsa qualche anno fa, lascia la figlia Maria Teresa. Nei prossimi giorni verrà stabilita la data dei funerali.

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Il Gazzettino

 
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