Dopo il “rosso”, per l’Università di Trento i conti tornano “sani” grazie allo sblocco straordinario dei fondi accantonati per 14,4 milioni

TRENTO. I conti dell’Università di Trento sono al sicuro. Grazie a un’uscita straordinaria e irripetibile spentouna volta messo da parte dall’Università di 14,4 milioni, il relativo bilancio unico dell’Università di Trento all’esercizio 2023 chiude con un patrimonio di oltre 4,4 milioni. ”Senza questa iniezione una tantum di risorse – spiegano però dall’Università – il Bilancio 2023 avrebbe chiuso con un deficit di quasi 10 milioni”.

Una situazione, già ampiamente conosciuta, che però verrà dopo allarmi lanciati in passato dal rettore Deflorian non desterebbe più particolare preoccupazione”considerate le rassicurazioni ricevute dall’esito positivo del negoziato tra la Provincia Autonoma di Trento e i Ministeri interessati sull’adeguamento della quota base. Una volta confermato il trasferimento economico – prosegue l’Ateneo in una nota ufficiale – questo porterà ogni anno nelle casse dell’Università altri 13 milioni, garantendo l’equilibrio dei conti e il sostegno alla crescita, non senza la consueta attenzione al contenimento dei costi”.

IL 14,4 milioni di fondi liberati nel 2023 che ha consentito la chiusura dell’esercizio in attivo si tratta di risorse precedentemente vincolate per coprire costi futuri per sostenere premi di merito che non avverranno più con la riforma dell’istituto. Si tratta quindi di residui i quali, una volta venute meno le condizioni per il loro accantonamento, dovranno necessariamente essere valorizzati come ricavi nel 2023 e sono quindi funzionali al riequilibrio dei conti.

Il Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Trento ha è stato discusso e approvato oggi all’unanimità il documento di bilancio 2023. L’aspetto del buona gestione e attenzione al contenimento dei costi operativi. Prosegue l’impegno dell’Ateneo trentino in termini di risorse e attività per il bando dei dipartimenti di eccellenza e per i progetti approvati nell’ambito del Pnrr (quali assunzioni, programmi di eccellenza, borse di dottorato, finanziamenti, investimenti in infrastrutture e partenariati) nonché per la attuazione del Piano Strategico di Ateneo 2022/27.

Nella seduta odierna il rettore ha riferito al Consiglio di Amministrazione sull’andamento della gestione e sul piano strategico. La maggior parte degli interventi sono stati realizzati come previsto ed emerge una propensione virtuosa al ricorso a finanziamenti di terzi con minor impatto sui conti dell’Ateneo. In attesa di una definizione più chiara dell’ piano di sviluppo edilizio condiviso con la Giunta provincialesono stati condotti interventi di manutenzione ed efficienza energetica sugli edifici universitari.

Una questione – quella dello sviluppo edilizio – che resta però aperta, vista la necessità dotare infrastrutture moderne per accogliere le attività di ricerca, da sempre elemento di attrattività e vantaggio competitivo per l’Università di Trento. Ma anche di rispondere alla richiesta di alloggio espressa da tempo dalla popolazione studentesca e continuare a garantire le condizioni di accoglienza delle immatricolazioni (e di conseguenza il contributo studentesco) e trasferimenti del personale docente e di ricerca.

Dal bilancio emerge anche che l’Università continua a distinguersi proprio per le sue capacità attrarre finanziamenti da soggetti terzi, confermando ancora una volta le grandi potenzialità del proprio capitale umano impiegato nei diversi settori disciplinarinonché capacità di partecipare a bandi competitivi e competenza nella gestione delle procedure amministrative legate alle richieste di finanziamento.

 
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