A San Bernardino il rito della chiusura dell’urna – L’Aquila – .

L’AQUILA. Il rito durante il quale il padre rettore si è rinnovato ieri mattina nella basilica di San Bernardino Daniele Di Sipio chiuse il reliquiario contenente le spoglie mortali del santo senese, custodito nel monumentale mausoleo progettato da Silvestro dell’Aquila.
Il rito anticipa la solennità dedicata al compatrono della città dell’Aquila, che sarà celebrata il 20 maggio. Il rito dell’urna, aggiornato nei secoli, si rifà alla tradizione popolare aquilana che l’Ordine dei Frati Minori celebra consentendo ai fedeli di portare, il giorno precedente la festa di San Bernardino, un piccolo batuffolo di cotone benedetto lana, che viene messa a contatto durante la chiusura dell’interno dell’urna del santo. Bernardino fu proclamato santo da Niccolò V nel 1450: già prima della sua canonizzazione si erano diffuse numerose storie insistenti sui miracoli da lui compiuti, alcune delle quali trovarono spazio in un’edizione a stampa della Legenda aurea, con testo appositamente modificato, stampata pochi anni fa. più tardi, che rimane uno dei più antichi incunaboli conosciuti. Tra le sue opere sono stati pubblicati sia i trattati sia i testi delle prediche da lui scritti direttamente in latino, sia quelli in volgare che sono il risultato dei compendiosi appunti presi di volta in volta dai suoi più assidui ascoltatori. Subito dopo la sua scomparsa, l’Ordine dei Minoriti ha voluto promuovere la sua figura come campione di testimonianza della fede in Cristo e della forza salvifica del suo santo nome. L’immagine calva ed emaciata del santo che presenta la tavoletta dei trigrammi IHS è molto diffusa. Subito dopo la sua morte circolava a Siena un suo ritratto che doveva essere molto simile, il che è confermato anche dal confronto con il calco funerario realizzato a L’Aquila. Probabilmente fu il prototipo delle tante rappresentazioni successive dove i tratti caratteristici del santo appaiono quasi sempre simili tra loro. Bernardino fu maestro di un’intera generazione di francescani osservanti che dopo di lui predicarono e scrissero trattati teologici.