“Nei giorni scorsi la Regione Lombardia ha approvato una deliberazione consiliare sui tempi di attesa delle prestazioni sanitarie che ha suscitato molta attenzione e sollevato dubbi, sia per le modalità con cui è stata adottata, senza informare preventivamente i sindacati, sia per il merito della Pur condividendo l’intenzione della Regione, nota da tempo e fortemente richiesta da noi sindacati, di centralizzare le prenotazioni attraverso un unico Cup regionale, Anaao-Assomed Lombardia e Cimo Lombardia sono fortemente preoccupate dalla richiesta di incremento delle performance e dalla rigidità . misurazione della durata dei servizi”, previsto dal provvedimento. È quanto evidenziano in una nota le due organizzazioni sindacali, commentando negativamente “il mancato incontro” con la Direzione generale del Welfare, “rinviato per motivi tecnici”, e sottolineando che, peraltro, l’incontro in questione “non ha avuto i predetti questione”.
“Le sigle lombarde, come i sindacati più rappresentativi, dichiarano il loro dissenso perché la mancanza di informazione genera sempre tensioni, incomprensioni e perdite di tempo per tutte le parti coinvolte”, è il messaggio lanciato da Anaao-Assomed e Cimo Lombardia. I sindacati sottolineano che la richiesta di aumento delle prestazioni e di misurazione rigida della durata delle prestazioni verrebbe attuata “nonostante la carenza di personale medico, la forte necessità di riorganizzare la rete ospedaliera, la difficoltà di aziende ed enti pubblici nel garantire un clima di lavoro che tuteli medici e dirigenti sanitari dalla fatica e dalle pressioni a cui sono sottoposti da troppi anni”.
“Visti i proclami e le dichiarazioni di intenti – sottolineano i sindacati – ci si aspettava una maggiore attenzione ai rapporti sindacali e alle proposte avanzate e per troppo tempo ignorate”. Come, dicono Cimo e Anaao-Assomed, “una forte attenzione al benessere del personale, attraverso l’impegno tangibile dei dirigenti strategici e dei management team, troppo spesso distratti da questioni personali, dal desiderio di apparire ai vertici classe o da input dettati dal solo risparmio economico”. E ancora “una reale riorganizzazione dell’ospedale e della rete dell’emergenza/urgenza e un’effettiva valorizzazione, anche economica, del merito e dell’impegno dei professionisti. La richiesta è quella di attuare realmente le modifiche necessarie a rendere il sistema sostenibile, puntando soprattutto alla valorizzazione delle professionalità senza avere come unico scopo la contabilità di performance”.
