Torture al Beccaria, le scene cruente riprese nei video – Notizie – .

Torture al Beccaria, le scene cruente riprese nei video – Notizie – .
Torture al Beccaria, le scene cruente riprese nei video – Notizie – .

“Lo conosco (…) Ha preso parte all’aggressione, indossava guanti neri e mi dava schiaffi, ma non li sentivo perché gli altri mi colpivano ovunque. Nei giorni successivi mi ha chiesto scusa, ha provato ad aggredirmi anche altre volte ma non ci è riuscito”. Così un 17enne, detenuto nel carcere minorile Beccaria di Milano, ha identificato uno dei sette agenti di polizia penitenziaria che lo avrebbero picchiato il 18 novembre 2022.

Si tratta di uno degli episodi già contenuti nell’ordinanza che una settimana fa ha portato all’incarcerazione di 13 agenti e alla sospensione di otto colleghi. Il ragazzo sarebbe stato accusato di aver appiccato un incendio nella struttura e poi “punito” per questo.
Nella relazione degli atti di indagine, datata 20 marzo, davanti a procura e inquirenti, il giovane, tra l’altro assistito da un avvocato perché lui stesso accusato di resistenza a pubblico ufficiale, effettua ricognizioni fotografiche degli agenti che avrebbero hanno preso parte all’attacco. Di alcuni agenti, di cui vengono mostrate le foto una dopo l’altra, il ragazzo dice “questa è una brava persona”. Di un’altra, però, precisa: “ha schiaffeggiato due o tre volte alcuni ragazzi egiziani che dovevano restare solo un mese (…) Ho sentito il rumore degli schiaffi”. Di un’altra ancora registra: “C’è stata la sera dell’incendio, lui mi ha accusato, non mi ha colpito ma era dentro la stanza mentre gli altri mi hanno aggredito”. E ancora: “ogni tanto mi dava uno schiaffo o una battuta e mi faceva male (…) nel 2023 ha picchiato un ragazzo tunisino che era in infermeria e si è fatto male”. Il ragazzo conferma nel verbale anche di aver denunciato l’aggressione allo psicologo, uno dei primi a denunciare la violenza, e alla madre.

La “scena cruenta” del pestaggio ad un detenuto di 15 anni, con i fotogrammi della violenza ripresi dalle telecamere interne, viene alla luce da una nota del 15 marzo, redatta dal Nucleo investigativo regionale della Polizia penitenziaria e da gli atti dell’inchiesta della Procura di Milano su torture e maltrattamenti nel carcere minorile Beccaria, che una settimana fa ha portato all’incarcerazione di 13 agenti e alla sospensione di altri otto colleghi.

L’annotazione parla, in particolare, dell’episodio avvenuto l’8 marzo, uno dei capi di imputazione contenuti nell’ordinanza cautelare. Quel giorno il 15enne, che in precedenza aveva riportato tagli “alle braccia”, è stato prima “condotto fuori dalla cella” da quattro agenti e poi trascinato giù per le scale, “tirandolo anche per il braccio sanguinante”, da uno di loro. Due degli agenti poi, secondo l’accusa, lo hanno spinto “contro il muro” e lo hanno colpito “ripetutamente alla testa e al petto” finché “è caduto a terra”. A quel punto uno degli agenti lo ha colpito, quando era a terra, “con numerosi calci”. Nelle informazioni, agli atti dell’indagine della sostituto Letizia Mannella e dei pm Rosaria Stagnaro e Cecilia Vassena e condotta anche dalla Squadra Mobile, vengono ricostruite immagine per immagine le fasi delle presunte violenze e si precisa che quei quattro agenti erano “in civili”, cioè senza uniforme. L’annotazione si basa su “video ripresi dal sistema di videosorveglianza” e mostra che intorno alle 18,57 “gli agenti hanno condotto fuori dalla stanza il detenuto”, che “ha opposto resistenza a farsi accompagnare”. Sono chiaramente visibili alcune ferite da taglio sanguinanti sul braccio sinistro. Gli inquirenti riportano i nomi dei quattro agenti, che sono stati poi arrestati o sospesi.

Intorno alle 19.10 le telecamere filmano il 15enne che rientra in cella con il braccio bendato, dopo essere stato curato in infermeria. Prima, però, dopo che il ragazzo è stato portato fuori dalla cella, c’è “una sequenza di immagini da cui si vede” che uno degli agenti “lo sbatte contro il muro, gli dà uno schiaffo”, mentre “lo trascina e sbilanciandolo con la mano destra”. Il 15enne “cade a terra” e l’agente “insiste con un calcio sferrato con il piede sinistro”. Poco dopo, un altro degli agenti “si occuperà – si legge – di preparare il cibo per i ragazzi del gruppo”. Operazione nella quale sarà “aiutato dai ragazzi” detenuti. Un’altra telecamera, si precisa nella nota, ricostruisce “inequivocabilmente” il momento in cui l’agente “lancia” il 15enne contro il muro e “gli dà uno schiaffo”. La scena “cruenta”, tra l’altro, è anche “parzialmente ripresa” da una telecamera nei pressi dell’infermeria: si vede “un materasso posizionato a terra” sul quale il ragazzo “cade”. Si vedono poi anche «quattro persone, probabilmente operatori sanitari, che, udito il trambusto, si spostano nella stanza dell’infermeria», dove è entrato il ragazzo.

Infine, si legge ancora, dopo essere stato riportato in cella e dopo essersi recato in infermeria, il 15enne viene “prelevato nuovamente” da due agenti e portato in un “ufficio al piano terra” dove rimarrà “per circa otto minuti”. Lì, secondo le informazioni, non ci sarebbero stati ulteriori comportamenti “violenti”. Intanto, oltre alle otto vittime accertate nell’ordinanza, le indagini si concentrano su altre presunte violenze (una decina i detenuti che verranno interrogati) e anche su sospette omissioni e insabbiamenti del personale sanitario ed educativo e della gestione dell’istituto. struttura, tanto che sono indagati i due ex amministratori. Sono stati intervistati, in quanto informati dei fatti, anche don Gino Rigoldi e don Claudio Burgio, ex e attuale cappellano del carcere minorile. Infine, oggi, davanti al gip Stefania Donadeo, ha parlato per quasi due ore, cercando di difendersi, anche l’ex comandante della Polizia Penitenziaria Francesco Ferone, sospeso e accusato di aver falsificato i verbali.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Caltanissetta. Sonia Bognanni eletta presidente della Croce Rossa Italiana – Il Fatto Nisseno – .
NEXT “La Città che vorrei”, inizia la seconda edizione – .