Patrigno sotto processo a Varese per abusi su minore, “le intercettazioni hanno confermato le accuse” – .

Patrigno sotto processo a Varese per abusi su minore, “le intercettazioni hanno confermato le accuse” – .
Patrigno sotto processo a Varese per abusi su minore, “le intercettazioni hanno confermato le accuse” – .

Da un lato la denuncia di un giovane classe 2003, ora mamma, che si è ricostruita una vita dopo aver lasciato la famiglia d’origine ma che vuole giustizia per presunti abusi subiti quando era giovanissima, in post-adolescenza, da parte di quell’uomo molto più anziano che si sarebbe approfittato di lei per molto tempo suo. Ma non una persona qualsiasi. Secondo l’accusa lei era il compagno della madre, donna dalla quale l’imputato ha avuto anche una seconda figlia.

Di contro, invece, c’è la difesa dell’imputato che si concentra sull’analisi delle valutazioni testimoniali finora emerse, poiché non vi sono ulteriori accuse. Tuttavia, nell’esame dei testimoni svoltosi oggi in aula per un processo celebrato per il grave reato di violenza sessuale aggravata, è emersa una testimonianza preziosa, quella di un sottufficiale dei Carabinieri del nucleo operativo di Varese che ha condotto le indagini, in particolare le intercettazioni. le telefonate durano circa un mese, nell’art. 2022. Gli utenti ascoltati sono stati tre: quello della parte offesa – la ragazza –; sua madre; e il suo compagno, ora imputati. «Le intercettazioni hanno confermato le accuse»ha precisato l’investigatore.

Ma non solo.

Dall’analisi delle conversazioni è emerso anche un dettaglio piuttosto grave, se non dal punto di vista penale, almeno sul piano umano, riguardante il rapporto tra madre e figlia: «La madre della ragazza, venuta a conoscenza della relazione con il compagno, era più preoccupata per il tradimento subito – come se l’uomo fosse stato con una donna estranea alla famiglia – che per quello che stava succedendo alla figlia»ha precisato il testimone.

In aula all’udienza di martedì c’era anche la stessa madre dell’imputato che tendeva a minimizzare quanto asserito all’ex compagno: «Mia figlia ha avuto con lui un rapporto normale, di quelli che esistono tra padre e figlia»ha detto, precisando di non aver posto troppe domande una volta appreso che la ragazza, minorenne all’epoca dei fatti, aveva avuto un rapporto sessuale totale con il patrigno (nella precedente udienza la giovane aveva fornito la sua versione di i fatti, spiegando che la madre una volta venuta a conoscenza dell’abuso, ha provato a farla passare per “pazza”le sue esatte parole).

I fatti contestati riguardano – vale la presunzione di innocenza – atti compiuti dall’adulto nei confronti del minore una volta rimasto solo in casa con la ragazza, approfittando dei momenti in cui il compagno si allontanava per motivi di lavoro. Sono stati ascoltati anche nell’ultima udienza nonna della giovane (che nel frattempo si è costituita parte civile) e suo zio materno.

Il primo ha raccontato di essere venuta a conoscenza delle attenzioni del patrigno nei confronti della nipote solo dopo che quest’ultima aveva manifestato l’intenzione di lasciare la casa paterna per trasferirsi altrove (al fidanzato): «Le ho chiesto il motivo della sua decisione. Mi ha spiegato cosa stava succedendo. E scoppiammo entrambi in lacrime”., disse la donna. Lo zio, però, spiegò di essere venuto a conoscenza della cosa solo dopo il diciottesimo compleanno della nipote. La prossima udienza è prevista per settembre quando verranno ascoltati il ​​professionista di un centro di ascolto a sostegno della violenza di genere e l’amica della ragazza che l’ha convinta a chiedere aiuto.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV La Polizia di Stato di Udine arresta il ladro che nella notte ha fatto irruzione nella pizzeria dell’Opera di Via Cividale – Questura di Udine
NEXT dobbiamo riaprire un ciclo di coraggio e creatività – .