Jab di Luigi LiparaPresidente del Comitato BiometaNO Cremona, al candidato sindaco Andrea Virgilio. “Il Comitato Biometano Cremona – Lipara premette – in poco più di un anno di attività ha sempre evitato di entrare direttamente nella lunga campagna elettorale in vista delle prossime elezioni amministrative. Nel corso del nostro viaggio abbiamo incontrato rappresentanti di numerose forze politiche locali (sempre e solo su loro iniziativa!), trovando spesso ampio sostegno alle nostre posizioni contrarie all’impianto. Ognuna di queste forze, riconoscendo la solidità delle nostre argomentazioni, ha poi scelto autonomamente se e come esprimere il proprio dissenso al progetto A2A, introducendo talvolta sfumature diverse dalle nostre. Tra questi soggetti ci sono esponenti di centro, destra e sinistra, compresi alcuni attualmente allineati all’interno della coalizione che sostiene il candidato Virgilio”.
Prosegue il presidente del Comitato: “Con grande compostezza abbiamo sempre ringraziato tutti e mantenuto la nostra autonomia, avendo come unico obiettivo quello di fermare lo scellerato progetto di introdurre in città una nuova fonte inquinante su cui confluiranno flussi di acque reflue e rifiuti prodotti altrove, con il risultato di trasformare un’immensa area destinata a parco in un polo industriale sempre più malsano. Rivendicando il merito di aver posto un tema di così cruciale importanza al centro del dibattito cittadino, avremmo molto da ridire sulle dichiarazioni che il vicesindaco ha rilasciato alla stampa nella fretta di replicare ad un suo avversario. Sarà compito dei nostri consulenti, stimati e preparatissimi tecnici, dimostrare nelle sedi opportune perché riteniamo che molte delle affermazioni riportate nel suo comunicato siano inesatte. Non ci interessa intervenire nella polemica elettorale e ci sarà tempo, luogo e modo per tornare ad affrontare gli innumerevoli aspetti ambientali, sanitari, urbanistici e democratici che non rilevano nel progetto di impianto di biometano proposto da A2A e dall’attuale Amministrazione”.
Ed ecco il punto chiave dell’intervento: “Non possiamo però trascurare il passo più grave: quello in cui l’assessore all’Urbanistica, che si definisce anche “uomo delle istituzioni”, anticipa indicazioni sui lavori di compensazione in una procedura aperta ed esprime valutazioni addirittura sulla durata dei lavori. l’iter autorizzativo stesso, elemento totalmente estraneo alla sua competenza. Ancor prima del deposito delle integrazioni progettuali e senza sapere se A2A sarà in grado di rispondere in modo esaustivo ai numerosi rilievi effettuati dagli organi competenti, Virgilio spinge sull’acceleratore senza rendersi conto che sta così pubblicamente screditando l’autonomia e l’indipendenza degli enti coinvolti nel processo di Valutazione di Impatto Ambientale in corso, lasciando intendere che, seppur con un costo maggiore per A2A e in tempi più lunghi del previsto, l’autorizzazione di un impianto industriale si otterrà solo perché il proponente ha acquistato un terreno agricolo, pur conoscendone la destinazione d’uso e tutti i vincoli imposti dall’ubicazione nel PLIS del Po e del Morbasco”.
“Una forzatura irregolare – sottolinea Lipara – che non spetta a noi valutare dal punto di vista della correttezza, ma che certamente ha l’effetto di svilire il ruolo degli istituti partecipativi previsti dalla legge e di gettare ombre inaccettabili sulla trasparenza dei processi decisionali in corso. Facciamo appello a tutte le forze democratiche affinché esigano insieme a noi il rispetto e la tutela dell’autonomia e della professionalità degli organi competenti che dovranno prendere le loro decisioni sull’impianto senza pressioni politiche o condizionamenti di alcun tipo”.
“Infine, lanciamo un appello – conclude Lipara – a tutti i candidati in corsa per le elezioni affinché continuino ad affrontare la questione nel rispetto delle centinaia di cittadini che si sono organizzati e tamponati per sostenere i costi di un’ardua battaglia contro un colosso energetico con l’unico obiettivo di salvaguardare i beni comuni e non le loro carriere politiche”.
