Rissa e sparatoria a Palermo, indagine conclusa per tre – BlogSicilia – .

La Procura ha notificato la conclusione delle indagini sui giovani coinvolti nella rissa tra le vie Isidoro La Lumia e Quintino Sella, nel centro di Palermo, culminata in una sparatoria che ha seminato il panico tra i clienti dei numerosi pub della zona. la zona.

La procura chiederà il rinvio a giudizio

La Procura si prepara ora a chiedere il rinvio a giudizio in attesa che venga fissata la data dell’udienza preliminare.

Le indagini e l’arresto di tre giovani

Gli investigatori hanno subito dato un nome al giovane che il 10 dicembre dello scorso anno sparò in aria sei colpi di pistola al culmine della rissa in via Isidoro la Lumia. Tre giorni dopo andarono a prenderlo a Brancaccio, ma lui ne perse le tracce scavalcando un cancello e arrampicandosi sui tetti di alcune case e magazzini. Marco Cucina, 30 anni, pregiudicato con diverse condanne alle spalle, l’ultima delle quali per evasione, è rimasto irreperibile per due mesi, ma alla fine i carabinieri della compagnia di Piazza Verdi lo hanno arrestato insieme a Salvatore Emanuele, 27 anni , è finito agli arresti domiciliari, mentre a Salvatore Miceli, 21 anni, senza precedenti penali, è stato imposto di restare a presentarsi in caserma tutti i giorni.
Sono tutti accusati di rissa aggravata, mentre Cucina è accusato anche di porto abusivo in pubblico di arma da fuoco detenuta illegalmente.

Le indagini sono partite da un video ripreso da un balcone, ma l’identità dei tre indagati è stata confermata grazie alle riprese delle telecamere installate tra via La Lumia e via Quintino Sella, alle testimonianze dei gestori del locale e attraverso l’analisi dei i propri profili sui social network.

La sparatoria e la rissa del 10 dicembre

L’incidente avvenuto il 10 dicembre scorso davanti a centinaia di frequentatori di locali pubblici si inserisce “purtroppo – si legge in una nota della Procura – in un momento storico in cui si sono verificati diversi episodi che hanno rischiato di mettere in crisi l’incolumità pubblica”. strade cittadine, ma rispetto alle quali, come questa volta, la reazione repressiva dello Stato e il dinamismo della Procura e delle Forze di Polizia sono stati forti e immediati”.

Per la vicenda della rissa scoppiata a dicembre a Palermo, nel corso della quale sono stati sparati colpi di pistola tra centinaia di giovani del centro e che ha portato oggi a due arresti, ha trovato una prima applicazione il cosiddetto Decreto Caivano che prevede misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile.

Agli indagati è imputato, infatti, il nuovo articolo 421 bis del codice penale che punisce “chiunque, allo scopo di incutere timore nel pubblico o di provocare tumulti o disordini pubblici o di attentare alla pubblica incolumità, fa esplodere colpi o fa esplodere bombe o altri ordigni esplosivi o materiali.” Dicembre è stato uno dei tanti episodi di violenza accaduti in città dove nei mesi scorsi due ispettori della polizia municipale, che si trovavano davanti a un locale “Vucciria”, sono stati picchiati e dove un ragazzo è stato ucciso nei bagni di una discoteca. In entrambi i casi gli autori del reato sono stati arrestati.

 
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