Allarme legionella, chiude a Palermo la sede del comando di polizia municipale – .

Legionella nelle condutture dell’acqua della questura della Polizia municipale di Palermo: wc chimici per gli agenti in strada. C’è allarme in via Ugo La Malfa e da domani, primo maggio, inizierà lo smart working per tutti i dipendenti amministrativi, che proseguirà dal giovedì al lunedì, giorni in cui la struttura resterà chiusa. Una data e una notizia, quest’ultima, che non dovrebbe suonare nuova alle orecchie più attente: ieri pomeriggio, infatti, è stata annunciata una chiusura straordinaria della sede del comando.

«La decisione è stata presa perché in quel periodo verranno effettuati lavori di sanificazione degli impianti idrici presso la sede di via La Malfa – si legge nella nota inviata dalla Polizia municipale -. Per ogni evenienza i cittadini possono rivolgersi al centralino allo 0916954111”. Questo spiega il motivo della chiusura improvvisa. Dalla sede di via La Malfa hanno fatto sapere che non dovrebbe trattarsi di nulla di grave, ma “per maggiore precauzione è stata predisposta la sanificazione”. Personale amministrativo a domicilio, quindi, e bagni chimici invece per i vigili urbani che operano lungo le vie cittadine. Così si sono organizzati Comune e polizia municipale.

Al comando è stato chiesto di effettuare trattamenti con biossido di cloro nei serbatoi e nelle tubazioni di raccolta dell’acqua. «Un intervento di prevenzione – spiegano dal comando – necessario per scongiurare il rischio di contagio. L’allarme è stato lanciato quando uno dei dipendenti si è sentito male. E così sono iniziate le procedure per eliminare il rischio di contagio. Dopo le operazioni verrà effettuato un controllo e l’attività, che non si fermerà in questi giorni, riprenderà a pieno regime”.

Di legionella non si sentiva molto parlare nell’ultimo periodo: gli ultimi casi si sono verificati circa un anno e mezzo fa, nel settembre 2022, quando in un palazzo di via Principe di Belmonte venne scoperto il batterio che provoca una grave forma di polmonite. successivamente evacuati per evitare che il contagio si diffondesse, e in altri quartieri della città. Senza dimenticare la morte dell’ingegnere settantaseienne Ciro Cozzolino, originario di Fano, che aveva trascorso una breve vacanza in città, soggiornando tra il 24 e il 29 agosto di due anni fa all’hotel Politeama. Poi la lunga chiusura della sede di rappresentanza del Comune, Villa Niscemi, le cui condutture idriche apparivano contaminate.

 
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