Nuove speranze dal tavolo della cassa integrazione nazionale – .

Nuove speranze dal tavolo della cassa integrazione nazionale – .
Nuove speranze dal tavolo della cassa integrazione nazionale – .

L’annuncio del licenziamento di 90 lavoratori dello stabilimento di Termoli, su un totale di 139 dipendenti, getta un’ombra sulla situazione dell’azienda Vibac, produttrice di nastri adesivi. Tuttavia, dal recente incontro al tavolo nazionale al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, emerge uno spiraglio per una possibile nuova cassa integrazione.

La procedura di licenziamento, già oggetto di controversie sui riferimenti normativi, potrebbe essere rivista. E questa revisione potrebbe aprire alla possibilità di un’altra forma di licenziamento, ma solo se accompagnata da un piano di rilancio industriale da parte dell’azienda.

Le ultime notizie riguardanti la vertenza Vibac mostrano un quadro in evoluzione. L’azienda ha annunciato a metà aprile il licenziamento collettivo di 90 dipendenti dello stabilimento di Termoli, scatenando immediate reazioni e preoccupazioni sul futuro dell’occupazione nella regione.

Nella riunione del 30 aprile, presso il Tavolo nazionale a Roma, si sono riunite le rappresentanze sindacali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, insieme ai vertici del gruppo Vibac e ai tecnici del Ministero.

Il tempo è un fattore critico: i lavoratori molisani hanno una finestra di ossigeno fino a luglio, quando scadrà l’anno di cassa integrazione straordinaria concesso nell’estate 2023 per transizione occupazionale. Tuttavia, i sindacati riferiscono che finora è stato fatto poco o nulla per attuare programmi di riqualificazione e ricollocazione dei lavoratori, nonostante il programma Gol guidato dalla Regione.

La decisione di licenziare, annunciata lo scorso anno e recentemente ripresa, è giustificata dall’azienda con la crisi del settore, la concorrenza internazionale, gli alti costi energetici (l’impianto consuma notevoli quantità) e l’incertezza politica.

Dopo l’incontro del 30 aprile, le parti coinvolte si incontreranno nuovamente a breve, con l’obiettivo di chiedere chiarezza all’azienda e sollecitare una revisione delle decisioni in materia di tagli ai posti di lavoro.

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