ritirata la mozione per chiedere lo spostamento ‘a monte’ della Lecco-Bergamo – .

ritirata la mozione per chiedere lo spostamento ‘a monte’ della Lecco-Bergamo – .
ritirata la mozione per chiedere lo spostamento ‘a monte’ della Lecco-Bergamo – .

Una cosa è chiara: Marco Ghezzi non vuole essere visto né come il sindaco che ha devastato Calolzio né come il sindaco che ha mandato all’aria la variante alla sp639 dopo trent’anni di attesa.

Il sindaco Marco Ghezzi

Lo ha espressamente ribadito ieri sera in consiglio comunale nel corso della discussione della movimento in tema Lecco-Bergamo con cui il gruppo di opposizione Caloziocorte Bene Comune ha voluto impegnare l’amministrazione a chiedere agli organi competenti di elaborare un nuovo progetto per un percorso alternativo a quello proposto, passante sopra l’abitato, con sbocco non in via Sassi ma direttamente a Sala, presso il Ponte Cesare Cantù, unendo di fatto due lotti di intervento e quindi la variante San Girolamo e la variante cosiddetta Lavello, ancora non solo da “progettare” ma anche da finanziare.
Al termine del dibattito, che ha visto intervenire per la maggioranza l’assessore Dario Gandolfi e il leghista Daniele Butti e per la minoranza le assessore Anna Bruna Frigerio, Wilna De’ Flumeri e Sonia Mazzoleini, il sindaco ha suggerito il ritiro – a almeno temporaneamente – del documento, chiedendo tempo per fissare un incontro direttamente con il presidente dell’Anas – in quanto ente a cui è attualmente affidato il lotto Chiuso-Lavello dal commissario straordinario per i lavori olimpici – sperimentando così direttamente con i vertici della società management la possibilità di rimettere in discussione il progetto, senza correre il rischio di perdere il finanziamento assicurato, chiedendo però anche garanzie circa le – evidenti – criticità della proposta che, ad oggi, viene portata avanti, nell’interesse soprattutto di quei cittadini i cui beni saranno oggetto di espropri temporanei o permanenti.

La leader del gruppo d’opposizione Sonia Mazzoleni

La proposta è stata accolta da Calolziocorte BeneComune, con la mozione quindi ritirata dai proponenti. Chiaramente in attesa di aggiornamenti da Ghezzi.
Le posizioni, però, restano di fatto distanti. Per la maggioranza “un treno da 300 milioni e più non può essere perso”, per usare l’espressione scelta da Butti, che si è detto convinto di poter ottenere miglioramenti in fase di progettazione; a maggior ragione – come ha aggiunto l’assessore Gandolfi – avendo la maggioranza dei residenti di Calolzio – “non sensibilizzati politicamente e non residenti nella zona direttamente interessata” – favorevoli all’opera.
“Non so se sia meglio perderlo o perderlo” ha sentenziato l’assessore Mazzoleni, riferendosi al “treno”, propendendo per quest’ultimo visti i maggiori costi prima dell’inizio dei lavori, la copertura non pienamente assicurata anche per il lotto In discussione e’ l’assenza di certezze per il prossimo. “Abbiamo ascoltato i cittadini” ha affermato Frigerio, mettendo in dubbio la percentuale bulgara dei favorevoli calcolata da Gandolfi, con De’ Flumeri pronto poi a chiedere al sindaco di tutelare tutti i cittadini, prima che si apra un cantiere che, come già accaduto a Chiuso rischia di restare tale per anni. Dal canto suo Ghezzi ha ricordato come la richiesta di variazione nasca da un accordo siglato a suo tempo con Lecco e Vercurago e come in gioco non ci siano solo gli interessi degli abitanti di Calolzio ma anche delle diverse migliaia di utenti del 639, ogni giorno . Si ritengono quindi necessarie nuove discussioni, ma non si tratta di riavviare il processo da capo, come suggerisce la mozione.

SONO

 
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