DiMatteo Sorio
Centinaia di persone alla protesta a San Martino Buonassociazione ma ancora nessuna soluzione
Alla manifestazione davanti al municipio hanno partecipato un centinaio di persone. Alcuni maestri e professori a leggere messaggi di solidarietà. È partita una petizione popolare. Ma alla fine, lunedì, il caso di quattro bibliotecari del Comune di San Martino Buon Albergo che rischia “un taglio dello stipendio tra il 20% e il 30%” non ha trovato soluzioni. «Lo stato di agitazione continua perché non sono arrivate risposte soddisfacenti dal Comune» ha detto in serata, al termine del consiglio comunale, Nicola Spadavecchia della Filcams Cgil.
La nuova gestione
Tutto è iniziato nelle scorse settimane quando, attraverso un bando, la nuova gestione della Biblioteca San Martino, con decorrenza da domani 1° maggio, è andata a cooperativa «Macchine Celibi» di Bologna, già al centro delle polemiche qui in città per il caso dei Musei Civici come documenta il programma televisivo Report su Rai Tre. Aumenta l’emergere della questione legata al contratto nazionale e al riconoscimento di ogni anzianità per i quattro bibliotecari, la cui esperienza è decennalel’azienda ha parlato della situazione retributiva «determinata a monte dalla previsione della stazione appaltante (Comune di San Martino, ndr) e delle relative risorse assegnate», definendo «coerenti» nonché «consistenti» i quadri contrattuali proposti ai bibliotecari «gli unici compatibili con il costo del lavoro stimato dall’ente».
Gli impiegati
Dalla Filcams Cgil dicono che «in consiglio comunale l’amministrazione del San Martino ha ribadito l’ipotesi coerenza della procedura di appalto”. Da qui, dunque, lo stato di agitazione che resta aperto. Per i quattro bibliotecari, ancora poche ore per decidere se firmare o meno il nuovo contratto, eventualmente continuando la loro battaglia “dall’interno”. Anche prima La protesta di lunedì, intanto, l’aveva chiesta il sindacato che «le pubbliche amministrazioni, nei capitolati d’oneri, pongono come vincolo, oltre all’applicazione della clausola sociale, che il costo del lavoro non venga intaccato in alcuna parte, compreso tutto ciò che i dipendenti sono maturati come aumenti di anzianità”.
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30 aprile 2024
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