Una lezione ai professionisti antifascisti Avvocati in massa all’incontro per sventare l’attentato al presidente Centinaia i presenti, standing ovation per Della Capanna Sì al Bilancio, stragrande maggioranza

DI PIERLUIGI GHIGGINI

30/04/2024 – L’assemblea degli avvocati di Reggio Emilia ha il tentativo è stato sventato di estromettere il presidente dell’Ordine, avvocato Enrico Della Capanna, per le sue dichiarazioni su fascismo e antifascismo, alla vigilia del 25 aprile, che provocarono la sollevazione di un nutrito gruppo di avvocati soprattutto del Pd e della sinistra e che , in una lettera, si dichiaravano “non più rappresentati” da Della Capanna.

Questa mattina l’assemblea dell’Ordine è stata convocata in tribunale per l’approvazione del bilancio, ma da giorni – a Reggio parlano anche i muri – si sapeva che qualcuno avrebbe chiesto la testa del presidente con una mozione di sfiducia, oppure votando contro il bilancio, al fine di portare l’Ordine in amministrazione controllata. .

Ma non è andata così: con una mobilitazione che non si ricordava a memoria d’uomo, la categoria mobilitata per difendere il Presidente e il suo diritto di esprimere opinioni politiche, anche se sgradite al pensiero egemonico (ma non è così) lo è ancora davvero?) in città.

Lascialo preparare l’autodafèlo hanno evidenziato questa mattina la mobilitazione dei media e la presenza di esponenti antifascisti, guidati dallo storico e saggista Mirco Carrattieridirettore dell’istituto Parri di Milano.

Invece è accaduto l’impensabile: all’incontro si è presentata una folla di centinaia di professionisti del diritto, che riunisce generalmente poche decine di membri, tanto che è stato necessario spostarsi nell’aula della Corte d’Assise, peraltro gremita ovunque.

Il Presidente Della Capanna all’assemblea dell’Ordine degli Avvocati

L’avvocato ha dato fuoco alla polvere intorno alle 11.30 Evelina Carri il quale ha definito “indegno” lo scritto del presidente, annunciando quindi l’intenzione di presentare una mozione di sfiducia. Della Capanna ricorda che oggi si voterà il bilancio e quindi l’argomento dovrà essere trattato in un’altra riunione. Come sarebbe andata a finire lo si è capito quando l’assemblea ha applaudito lo stesso presidente per tutta la durata del discorso dell’avvocato Carri.

Hanno anche parlato Marco Scarpati E Giovanna Favaancora una volta per stigmatizzare Della Capanna: il quale però giustamente ricorda che i suoi predecessori – Celestina Tinelligrande sponsor politico dell’ex procuratore Mescolini, e anche compianto Romano Corsi eletto nel PCI in consiglio comunale – avevano sempre fatto politica senza che nessuno se ne lamentasse. Ha anche annunciato che risponderà ai manifestanti con un proprio intervento.

Al termine il voto sul bilancio: 154 voti favorevoli su 170 votanti (probabilmente un record nelle assemblee dell’Ordine di Reggio Emilia) e 16 voti contrari. Game Over.

Il presidente Della Capanna è finito nel tritacarne per aver dichiarato in un post su Facebook che “ci siamo sbarazzati del fascismo nel 1945, ma nel 2024 non ci siamo ancora sbarazzati dell’antifascismo“. E invece «dovremmo cercare di liberarcene, per costruire una nuova società proiettata verso il futuro, in cui condividere valori, idee, obiettivi, senza sterili barriere ideologiche che appartengono a dinamiche che i nostri giovani nemmeno conoscono Di. Il mondo va avanti e non possiamo restare incollati al passato”.

Affermazioni ampiamente condivise, tanto più che l’antifascismo che detta legge a Reggio (e non solo) è quello dominato dai sostenitori del nazi-islamico Hamas, quello che bandisce le bandiere ebraiche nei cortei, che permette di gridare impunemente “uccidere un fascista non è reato”, l’antifascismo brandito come una clava contro qualunque avversario e che tace da ottant’anni sulla strage avvenuta nel dopoguerra. Un “antifascismo” settario e autoritario quanto più lontano da quello che dovrebbe essere un comune sentimento democratico, che anche l’Italia aveva faticosamente realizzato dopo la Guerra Fredda e che ebbe il suo culmine nei giorni bui del rapimento e dell’assassinio di Aldo Moro.

Considerazioni non solo legittime, quelle del presidente dell’Ordine, ma pienamente nel quadro costituzionale. Eppure colta dalla cabina di regia del sistema reggiano come un’occasione di rivincita su quell’inaccettabile rivolta degli avvocati contro Celestina Tinelli, già laico del Csm in quota Pci, che aveva portato all’elezione di Della Capanna. A quanto pare, è finita come i famosi zampognari di montagna…

 
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