30 aprile 2024 23:05 –
Simone Arbus
Nel calcio ci sono partite che fungono da specchio riflettente dei limiti di una squadra. Per il Cagliari la trasferta contro il Genoa si è rivelata un’amara conferma di queste mancanze. Sconfitta per 3-0, con i padroni di casa che hanno dominato l’incontro dall’inizio alla fine, mettendo in luce tutte le debolezze dei sardi. Fin dall’inizio il Genoa ha offerto una prestazione aggressiva e coordinata.
Thorsby ha aperto le marcature con un’incornata impeccabile, battendo Scuffet che, nonostante la sua posizione, non è riuscito a impedire il gol. Poi è stata la volta di Frendrup, che con un tiro preciso ha raddoppiato, mettendo la palla sotto l’incrocio dei pali, lasciando ancora una volta inerme il portiere avversario. Nella ripresa, nonostante i tentativi di Ranieri di riorganizzare la squadra, il Cagliari non riesce a invertire la tendenza. Il controllo della partita è rimasto saldamente nelle mani del Genoa, che ha suggellato la vittoria con un gol di Guomundsson al 63esimo. L’attaccante, approfittando di un rimbalzo in area, ha battuto per la terza volta Scuffet, dimostrando la netta superiorità dei padroni di casa. Sulla prestazione del Cagliari hanno sicuramente pesato le assenze di alcuni titolari, ma la mancata reazione è stata il vero tallone d’Achille. La squadra non è riuscita a realizzare un solo tiro in porta, fatto che sottolinea una prestazione offensiva praticamente inesistente.
Ciò rende la sconfitta non solo un duro colpo in termini di gol, ma anche un serio motivo di riflessione sulla capacità della squadra di affrontare le avversità. Questo drammatico fallimento in campo ligure deve servire da campanello d’allarme per il Cagliari, che ora deve lavorare duro per ritrovare fiducia e consistenza nelle proprie fila. L’auspicio di Ranieri e della sua squadra è che questa sconfitta venga analizzata e assorbita come una lezione, per evitare che il resto della stagione si trasformi in una discesa senza ritorno. Intanto il Genoa può festeggiare non solo una vittoria, ma anche la salvezza, conquistata con merito e determinazione.
