“Uscire dall’aula è un gesto infelice, ma rinnoviamo il nostro impegno per la città” – Targatocn.it – .

“Uscire dall’aula è un gesto infelice, ma rinnoviamo il nostro impegno per la città” – Targatocn.it – .
“Uscire dall’aula è un gesto infelice, ma rinnoviamo il nostro impegno per la città” – Targatocn.it – .

Il nostro ritiro dal Consiglio Comunale non è stato un gesto di sfiducia nei confronti del sindaco e della maggioranza: non lo avevamo previsto e non era nel nostro orizzonte ma volevamo dimostrare la necessità, da parte nostra, di chiarire se l’intera forza maggioranza approvato gli ultimi sviluppi in materia di nomine nel consiglio di amministrazione della Fondazione CRC. Riprendere i lavori senza questa precisazione avrebbe significato proseguire senza risolvere dubbi e riserve profondi”.

Così si è espresso il capogruppo della forza consiliare di maggioranza del Centro per Cuneo, questa sera, nella seconda serata del consiglio comunale di aprile. Un intervento atteso da tutta la città, per spiegare il gesto compiuto da tutto il corpo ieri sera (lunedì 29 aprile) con l’improvviso abbandono della seduta consiliare.

Quello che è successo

La presa di posizione assunta ieri sera dai consiglieri del Centro per Cuneo ha gettato nel caos l’intera assemblea, provocandone la chiusura anticipata per mancanza del numero legale.

Nelle ultime ore la maggioranza si è espressa a sostegno del sindaco Patrizia Manassero rimasta appesa a un filo, in un clima di crisi politica – virtuale o concreta – che minacciava letteralmente il proseguimento di alcuni processi legati a questioni importanti per la città (come, ad esempio, quello legato alla costruzione del nuovo ospedale unico ).

Ombre pesanti, dunque, che dopo un incontro tra le forze di maggioranza tenutosi nel primo pomeriggio di oggi sembrano essere state accantonate: alla seduta odierna si sono infatti presentati in forza i consiglieri del Centro per Cuneo (assenti, per motivi personali, solo Ettore Grosso).

Il sindaco: “Gesto che ci ha colpito profondamente”

Ma l’apertura della seconda serata del Consiglio ha visto inevitabilmente il sindaco – e l’intera assemblea – affrontare la situazione a microfoni accesi. “Tra le forze che compongono la maggioranza ci sono sempre stati scontri vivaci ma seri illuminati dal faro del programma di governo seppur motivato dalle fibrillazioni per le nomine in Fondazione sommate a quelle per il prossimo rinnovo elettorale” ha commentato il sindaco.

Ieri sera abbiamo assistito ad un evento increscioso, l’uscita di un intero gruppo di consiglieri da questa sala: ha toccato tutti noi in modo profondo. Abbiamo ripetuto più volte in quest’Aula che la maggioranza è tenuta unita dal programma e un gesto di questo tipo ci ha profondamente sorpreso. Ma il mio e il nostro impegno nei confronti dei cuneesi si rinnova, per ora e per il futuro”.

La minoranza attacca (e poi abbandona il Consiglio)

Un comunicato, quello di Manassero, che mette formalmente fine alla questione. Ma questo ovviamente non ha stroncato sul nascere gli interventi degli altri consiglieri comunali. Specie minoritarie.

Il fatto non può definirsi altro che dispregiativo. È stato un insulto a questa Camera ma soprattutto alla città perché l’interesse personale è stato anteposto a quello dei cuneesi – ha commentato Beppe Lauria (che si è presentato con regali finti da consegnare ai consiglieri”che vogliono essere comprati”) – . Spero per voi, consiglieri, che siate imbarazzati per quanto accaduto; fai peggio di quanto posso fare io che spesso uso parole forti perché insulti le persone che ti hanno dato forza, credibilità e fiducia”.

Dopo le frettolose parole del sindaco e il ‘rattoppo peggio del buco’ di Pellegrino, cosa possiamo dire? – ha commentato Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) – Sinceramente non pensavo di assistere ad un gesto di questo tipo: avete agito non come gruppo politico amministrativo ma come prepotenti senza senso del limite e rispetto, scrivendo una pagina orribile, la peggiore da quando esiste il Consiglio comunale”.

Franco Civallero (FI) ha parlato anche di una pagina”il che, se si potesse cancellare dalla memoria, sarebbe meglio“: “La responsabilità non è solo di chi ha compiuto il gesto, ma anche di chi lo opera”.

Le considerazioni sono difficili dopo quanto accaduto ieri; quando sono qui sento le preferenze, anche se non moltissime, concessemi durante l’ultima tornata elettorale – Egli ha detto Paolo Armellini (Indipendente) – . Esprimo anche umana vicinanza al sindaco, ieri la difficoltà si vedeva nei suoi occhi, ma è impossibile normalizzare una situazione che di normale non ha nulla. La dichiarazione di Pellegrino sarebbe dovuta ieri, prima del gesto, non adesso. Come possiamo essere ancora credibili davanti ai cittadini?

Anche per Massimo Garnero il gesto è da configurare come “una mancanza di rispetto assoluta e gravissima. Il sindaco e la maggioranza non riescono più ad amministrare la città, ormai è chiaro: non è vero che si sta insieme per realizzare un programma, lo si fa per assicurarsi poltrone e poltrone.”.

Dato che una parte della maggioranza ha deciso di sostenere un partito politico contrario a quello del sindaco, il Centro per Cuneo ha dovuto abbandonare la maggioranza” Ha aggiunto Luciana Toselli (Cuneo per i Beni Comuni), sostenuto in questa richiesta anche da Antonino Pittari (Gruppo a maggioranza mista): “Sono veramente stupito per quello che è successo, il valore del Comune è stato sminuito e il Comune è stato messo in una posizione di estrema difficoltà. Quando mi sono trovato a non accettare una decisione della maggioranza ho avuto la forza di uscire dal Pd”.

Hai dimostrato una totale mancanza di dignità e rispetto per te stesso, cosa insegni ai tuoi figli quando torni a casa? La codardia di non avere nemmeno l’intenzione di difendere le proprie opinioni e azioni? – ha anche commentato Mavy Civallero (Amiamo Cuneo) – . Non è vero che avete trovato ‘la piazza’: fossi in voi prenderei il microfono e chiederei scusa, uno per uno, a tutti noi e al sindaco”.

Ieri è stato inferto un colpo mortale alla leadership del sindaco e alla stabilità di questa maggioranza, dopo questo evento non si potrà tornare indietro – Egli ha detto Giancarlo Boselli (Indipendente) – . Queste dinamiche allontanano anche i gruppi di interesse più importanti della città, che inizialmente lo avevano sostenuto. La maggioranza è a un passo dallo scardinarsi completamente: Cuneo è più debole nella Fondazione CRC e in generale, così come lei si è dimostrato il sindaco più debole della storia della città”.

Sapevamo che le cose sarebbero finite così, con un nuovo accordo, ma il comportamento del Centro per Cuneo ha ridotto l’attività del Comune ad una sorta di mercato del bestiame. Cuneo si dimostra ancora una città silenziosa dove non si spara: la Giunta ha perso un’occasione per difendere la propria dignità e credibilità” Egli ha detto Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni), che ha poi annunciato l’uscita dell’intera maggioranza dall’assemblea.

La maggioranza: “Episodio sfortunato ma confermiamo la fiducia”

Il gesto compiuto dal Centro per Cuneo ha scatenato reazioni anche delle altre anime della maggioranza, non meno arrabbiate. “Mi siedo su queste panchine per cercare di realizzare cose che ritengo facciano bene alla città, qualsiasi altro meccanismo non mi interessa” ha commentato ad esempio Stefania D’Ulisse (Cuneo Solidale e Democratico).

Il sindaco ha definito l’episodio intollerabile, l’argomento non viene trattato con superficialità – ha commentato Luca Paschiero (Crescere insieme) – . Ma per responsabilità nei confronti dei cittadini abbiamo il dovere di tenere la schiena dritta e portare avanti i punti e gli argomenti del nostro programma: non vogliamo e non intendiamo perdere la fiducia riposta in noi.”.

Ieri sera ho provato un grande imbarazzo, lo stesso di quando a Cuneo governava il centrosinistra con la Lega – ha commentato Erio Ambrosino (PD) – . Allora però la Lega aveva un obiettivo politico molto chiaro e onesto: ieri il cuore della questione erano gli interessi personali ed è una cosa gravissima, una mancanza di rispetto in generale davvero inaccettabile”.

Il leader del Pd Claudia Carli ha commentato l’uscita della minoranza dal Consiglio sottolineando come “chiedere il rispetto delle istituzioni e poi agire allo stesso modo. Ieri si è consumata una pagina infelice ma confermiamo piena fiducia nell’azione amministrativa e politica del sindaco”.

A concludere il discorso, un secondo intervento del sindaco (in risposta ad alcune richieste avanzate nel lungo dibattito): “Non vogliamo normalizzare nulla, è successa una cosa molto grave e il gesto mi ha messo davvero in difficoltà – Egli ha detto – . Penso che ci siano sempre stati spazi di discussione, per la maggior parte, e i problemi, quando esistono, devono essere affrontati. Respingo però l’accusa di non aver costruito «un ombrello protettivo della Fondazione sulla mia carica di sindaco»: non è questo il ruolo, credo, di una fondazione bancaria. Parole davvero molto serie”.

 
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