5G, l’aumento dei limiti elettromagnetici in vigore. E ricominciano i disordini politici – .

Entra in vigore ilinnalzamento di limiti del campi elettromagnetici a 15 V/m previsto dalla legge 214/2023: si tratta di a importante passo avanti per lo sviluppo del 5Gcome annunciato sul suo sito web Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), evidenziando che reti altamente performanti saranno in grado di rafforzare sostanzialmente la competitività del sistema Paese.

L’innalzamento dei limiti di emissione consentirà di amplificare l’adozione del 5G e questo significherà questo operatori mobili le persone infrastrutturate possono modificare la propria rete. Per rispondere ai quesiti e alle osservazioni pervenute dagli operatori sulle novità introdotte, il Ministero ha predisposto una sezione del sito dove è possibile risposte alle domande più frequenti (SCARICA LE FAQ QUI).

5G e limiti elettromagnetici

Come prevede il Ddl Concorrenza sulle telecomunicazioni, “limiti di esposizione, valori di attenzione e obiettivi di qualità” vengono adeguati “alla luce delle più recenti e accreditate evidenze scientifiche”. Da qui l’innalzamento dei limiti dagli attuali 0,6 V/m a 15 V/m “per quanto riguarda l’intensità del campo elettrico E”.

Per quanto riguarda, invece, “l’intensità del campo magnetico H” i limiti verrebbero elevati “ad un valore pari a 0,039 A/m, e per quanto riguarda la densità di potenza D ad un valore pari a 0,59 W/m2”.

In una logica di garanzia della più efficiente utilizzazione dello spettro delle frequenze, si legge nella nota Mimit, attraverso disposizioni correttive al Codice delle comunicazioni elettroniche, e nel rispetto dei criteri stabiliti dalla norma tecnica CEI 211-10, disposizioni introdotte che perseguono due principi fondamentali: il principio di equa distribuzione dello spazio elettromagnetico e il principio di efficacia.

La rivolta dell’opposizione

Innalzare i limiti elettromagnetici allineando l’Italia all’Europa con l’obiettivo di accelerare la realizzazione di nuove reti 5G a sostegno dell’economia digitale È l’obiettivo perseguito e raggiunto dal Governo Meloni. Ma l’opposizione resta in trincea, politicizzando il dibattito.

“Apprendiamo che da lunedì 29 aprile sono entrati in vigore i nuovi limiti elettromagnetici nelle telecomunicazioni, che si traducono in un linguaggio accessibile con tutti i mezzi più elettrosmog per i cittadini“, è il commento del deputato PD, Stefania Marino. “E il governo non si preoccupa della salute delle persone, ma piuttosto di loro è interessato a soddisfare gli operatori economici chi c’è dietro tutto questo. E con queste nuove limitazioni si crea una vera e propria sanatoria per moltissimi impianti sparsi nella Penisola, già oggi fuori legge per aver superato i limiti di 6 V/m, che verranno improvvisamente condonati e magicamente rientreranno nei limiti consentiti. Un buon risultato per il Governo in carica, che otterrà ringraziamenti da parte delle multinazionali delle telecomunicazioni operanti in Italia (tutte, tra l’altro, rigorosamente straniere)intascando solo la delusione e la rabbia di tutta la popolazione per le cure ricevute”.

“Oggi entrano in vigore i nuovi limiti elettromagnetici: il nuovo limite da non superare è di 15 V/m, più del doppio del precedente, una soglia assunta senza alcuna base scientifica ma solo per agevolare gli imprenditori miopi che si rifiutano di investire e adeguare gli impianti”, aggiunge la capogruppo Alleanza dei Verdi e della Sinistra alla Casa, Luana Zanella. “In fondo questa è la ricetta di ‘Giorgia”: più inquinamento ovunque, a dispetto del futuro. Chi vuole segnare quel nome sulla scheda elettorale lo tenga presente”.

L’Italia dà impulso all’utilizzo dei fondi Pnrr

In realtà il disegno di legge Concorrenza di dicembre ha rivisto al ribasso la proposta di luglio, quella del contatore a 24 volt, quindiVado da 6 volt metri a 15 volt metri. Un “compromesso” quello è però decisamente lontano dal limite massimo di 60 volt metri fissato dalla Commissione Europea. L’Italia resta, quindi, tra i Paesi più “gravi”, ma la nuova soglia consentirà comunque ridurre significativamente la quantità di antenne necessarie per coprire il territorio nazionaleimprinting un’accelerazione dei piani degli operatori e soprattutto di quelli legati all’utilizzo dei fondi Pnrr.

 
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