Cerignola, Festa dei Lavoratori in chiave minore nella città di Giuseppe Di Vittorio – .

Cerignola, Festa dei Lavoratori in chiave minore nella città di Giuseppe Di Vittorio – .
Cerignola, Festa dei Lavoratori in chiave minore nella città di Giuseppe Di Vittorio – .

La Cgil diserta il primo maggio a Cerignola. Il sindacato fondato da Giuseppe Di Vittorio delega la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese, per le conclusioni del tradizionale comizio in occasione della Festa dei Lavoratori.

L’appuntamento è alle 11.30 davanti alla villa comunale dove interverranno anche Gino Giurato, dei pensionati della Uil, il sindaco Francesco Bonito, Gianni Palma, segretario provinciale della Cgil, e Carla Costantino, omologo della Cisl di Capitanata. L’appuntamento sarà preceduto da una Santa Messa, presieduta dal vescovo della diocesi, monsignor Fabio Ciollaro, e da una processione. Sembrano lontani i tempi in cui la giornata dedicata al lavoro era uno dei momenti caratterizzanti della vita collettiva cerignola.

Dall’immediato dopoguerra con l’avvento del PCI alla guida dell’amministrazione comunale, la Festa dei Lavoratori ha rappresentato uno dei giorni cruciali per le rappresentanze politiche e sindacali. Il Primo Maggio è iniziato la mattina presto con le bande musicali che giravano per la città cantando canzoni tipiche della sinistra.

Subito dopo, gli uomini nei loro abiti da festa: pantaloni e giacca neri doppiopetto, camicia bianca senza cravatta, berretto e scarpe lucide si sono riversati sul corso principale aspettando la partenza del lungo e colorato corteo da Piazza Castello. A sfilare per le vie del centro cittadino non erano solo i contadini, ma anche i loro attrezzi. Infatti i mezzi agricoli: trattori, motozappe, trebbiatrici, aratri venivano addobbati come fossero carri allegorici con stendardi e cartelli che raccontavano le meraviglie del socialismo reale.

Inoltre, una delle peculiarità del Primo Maggio di Cerignola era l’abitudine dei giovani di togliere le marmitte a moto e scooter per provocare rumori assordanti, fino alla fine degli anni ’80 quando un incidente mortale che coinvolse uno dei motociclisti costrinse al divieto. Dopo il corteo e il raduno con i leader locali e nazionali tutti a pranzo e nel pomeriggio, sempre per i giovani, la sfida al palo della cuccagna in piazza Duomo.

 
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