Festa di laurea a San Marco con biglietto d’ingresso, ma il rettore di Ca’ Foscari non ci sta – .

Festa di laurea a San Marco con biglietto d’ingresso, ma il rettore di Ca’ Foscari non ci sta – .
Festa di laurea a San Marco con biglietto d’ingresso, ma il rettore di Ca’ Foscari non ci sta – .
VENEZIA – Non ci stanno, cioè 700 neolaureati con i rispettivi amici e famiglie che hanno avuto ieri celebre diplomi in Piazza San Marcoessere pari A turisti giornalieri. Anche loro, infatti, hanno dovuto pagare il biglietto d’accesso Di 5 €, se residenti fuori Veneto. E comunque, se veneziani, dovevano prenotare.

L’EDITORE
E il rettore parla per loro Tiziana Lippiello. “Io ho chiesto all’amministrazione comunale – ha spiegato dopo la cerimonia – ilesenzione dal pagamento del biglietto d’ingresso alle nostre attività universitarie, che hanno ricadute positive sulla città e sul territorio, anche in considerazione del progetto Venice city campus. Sono fiducioso e attendo con ansia una proficua collaborazione”. Là risposta del Comunearrivato velocemente, con ilconsigliere al bilancio Michele Zuin: «Faremo un colloquio con una delle massime istituzioni della città come il rettore, ci siederemo a un tavolo e non ci saranno problemi a capire le esigenze dei ricercatori e ai convegni di lavoro. Tuttavia, il giorno della laurea è secondario”. L’assessore ha poi chiarito: «C’è un regolamento, si tratterebbe di una nuova deroga da approvare in Consiglio, personalmente Non credo sia giusto esentareperché andrebbe contro ciò che stiamo vivendo, il gestione dell’overtourism».

LA POLEMICA
Sul fronte politico, intanto, sono arrivate le critiche consulente comunale Gianfranco Bettin: «Se si vuole un’ulteriore prova della strumentalità del biglietto – ha attaccato Bettin – della sua inutilità ai fini della gestione dei flussi, la si può ricavare chiaramente dall’obbligo imposto ai genitori, ai parenti e agli amici non esenti dei 700 neolaureati di Ca’ Foscari”. Bettin continua: «Cosa c’è di più pianificato di un evento del genere? Cosa è più gestibile, allora? Qual è lo scopo, in questo caso, del bigliettose no fare contanti? Se non per far finta che si stia davvero facendo qualcosa per governare l’overtourism, fumo negli occhimentre in realtà non si fa nulla, soprattutto contro ciò che realmente svuota e snatura la città, come l’ affitti turistici dilaganti? UN gabella medievaleniente di più, un biglietto terribile che Venezia presenta al mondo.”
«La maggior parte dei parenti e degli amici – ha risposto Zuin – sarà arrivata dal Veneto, non tutti verranno da fuori e tra questi qualcuno avrà dormito in albergo, pagando la tassa di soggiorno”. Per l’assessore, quindi, il problema è anche quello di non allargare troppo la portata del contributo: «Se chiedete questa esenzione, poi ne chiederete un’altra e o teniamo la linea, altrimenti ci troveremmo esentare tutti». L’assessore sottolinea infine: «Non credo che sia questo il problema, penso che fossero in pochi a dover pagare, tra l’altro, cinque euro, una somma che non è un disincentivo, ma che fa parte di un esperimento con nell’ottica della gestione dei flussi”. Intanto al sesto giorno di contribuzione hanno versato il contributo 16.093 persone, a fronte di 49mila ospiti degli alberghi.

LA CERIMONIA
Nella piazza si è svolta la cerimonia con un messaggio di pace lanciato dal rettore. «Pensate – ha detto Lippiello ai neolaureati – quanto siete fortunati e privilegiati a poter studiare in un posto così meraviglioso, sicuro e tranquillo come questo, pensate a quante persone oggi vorrebbero essere qui al vostro posto e non lo fanno dare nulla per scontato. Proprio dallo stesso palco sul quale mi trovo adesso, Papa Francesco, domenica scorsa, si è rivolto alla nostra città e al mondo intero professando la pace, ha parlato di Venezia come luogo di incontro tra tutte le culture, da Oriente a Occidente, come crocevia di civiltà , ti senti parte di tutto questo.”
«Conosco – ha continuato, sorvolando sulle polemiche di una parte del corpo studentesco e dei docenti che chiedono la revisione degli accordi sui progetti di ricerca con Israele – la vostra sensibilità verso il tema della pace e della sostenibilità e vi dico che il ripudio della guerra e del desiderio di convivenza pacifica tra i popoli è possibile solo promuovendo la cultura del dialogo come strumento di conoscenza e di rispetto, tutti dobbiamo impegnarci per costruire correttamente la pace, ognuno deve fare la propria parte. Lo studio non offre certezze definitive e nemmeno scorciatoie”.
«Oltre all’importanza della curiosità – ha poi detto l’assessore Paola Mar, prima della graduazione e del lancio del tocco – altro elemento fondamentale per voi è quello del viaggio, oggi più che mai esplorare il territorio può portarci a sciogliere quelle tensioni internazionali che dominano il mondo. Non abbiate paura, ognuno di noi può dire qualcosa di diverso e altrettanto importante, come diceva sant’Agostino “Siate liberi!”».

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Il Gazzettino

 
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