Torna Roberta Nocelli. Dopo mesi di silenzio, di sofferenza, di decisioni, dopo la salvezza conquistata sul campo e i pianti liberatori e rigeneranti, la vulcanica biancorossa si è presentata ai microfoni della sala stampa per parlare del difficile periodo sportivo che ha attraversato, la discesa agli inferi e la risalita dell’Ancona, nella stagione degli errori e degli orrori, per riscoprire se stessa e le proprie certezze e raggiungere l’obiettivo minimo stagionale. La necessità di rispettare ruoli e competenze, programmando per le prossime settimane e per il futuro, la “dignità ritrovata” grazie alla scelta di Boscaglia e il raggiungimento del traguardo. “Dedico questa salvezza a tutte le persone che hanno sofferto con me in questa stagione – attacca Roberta Nocelli –. Sono coloro che fanno parte dell’organico, compresi gli steward, gli Slo, chiunque abbia fatto più del dovere stabilito dal ruolo ricoperto” . L’ammissione: “Abbiamo commesso tanti errori, altrimenti non ci saremmo ritrovati in questa situazione, all’ultima giornata, salvando una stagione e gli investimenti del presidente. Perché la salvezza dell’Ancona non vale solo la categoria, vale un intero progetto calcistico iniziato tre anni fa. Vale per i duecentoventi ragazzi che sono con noi, con le loro famiglie, vale per una città. È stata una stagione dolorosa, devastante dal punto di vista umano. Soffri quando tieni a una creatura costruita con passione e determinazione e non puoi immaginare di vederla gettata al vento. Il giorno della sconfitta a Recanati ho perso la testa, non potevo immaginare di vedere lo scempio che ho visto dentro e fuori dal campo questo mese. Ancona, mangiavamo insieme tutti i giorni, l’importante era far sentire ai ragazzi che dovevano scendere in campo che l’obiettivo si poteva raggiungere”. Ancora Roberta Nocelli: “Un’altra mia colpa, quella di non riuscire a trasferire a tutti il valore morale che riguarda questa società. In questo mondo prima ci sono i soldi, poi gli interessi personali, poi gli amici degli amici, e poi c’è chi gioca a calcio perché ci crede e ha voglia di lavorarci, perché si sente parte di un progetto”. Rispetto dei ruoli: cosa chiederà anche al signor Tiong nei prossimi giorni. Per evitare di incorrere negli stessi errori nel prossimo futuro. Ognuno ha il proprio ruolo con le proprie competenze e responsabilità. “In una società ciò che conta è il rispetto dei ruoli. Dobbiamo lasciare decidere a chi ha il compito e la competenza per farlo. E se sbaglia, quando sbaglia, viene rimandato a casa”. Poi l’ad si sofferma sulle prossime nomine: “Smentisco anche la notizia che l’allenatore mi è stato consigliato da chi sarà il nuovo direttore sportivo. Non ho incontrato nessuno. Prima ci sarà un colloquio tra me e il presidente, gli ho detto che ho già detto che sono disposto ad andare a Hong Kong o a Tokyo la prossima settimana (dopo il 5 maggio, ndr). Incontrerò il presidente o in video chiamare o di persona. Rispetto dei ruoli: se ripartiamo da questo sono disposto a fare altri tre anni come quelli che abbiamo fatto, senza un giorno di ferie. E poi, sempre che il dialogo tra me e il presidente sia quello che mi aspetto, ne parlerò poi con il nuovo direttore sportivo del settore giovanile”.
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