Il calcio dentro la città. Ecco perché ‘Pesarello’ è un sogno che diventa realtà – .

Il calcio dentro la città. Ecco perché ‘Pesarello’ è un sogno che diventa realtà – .
Il calcio dentro la città. Ecco perché ‘Pesarello’ è un sogno che diventa realtà – .

Il nuovo centro sportivo della Vis Pesaro a Villa Fastiggi non è ancora terminato e sta già diventando un modello nazionale. Non ha ancora un nome ufficiale – Vpark, Pesarello o quello dell’atteso sponsor – e appartiene già all’identità pesarese. Partiamo da qui per comprendere il progetto City Club, illustrato ieri nell’aula del consiglio comunale, con la Vis partner della Lega Pro. Tema: come le città possono cambiare le realtà sportive e viceversa.

Diversi i casi studio allo studio: quello dello stadio Mapei condiviso da due realtà come Reggio e Sassuolo (amministrazioni di colore diverso) e del centro sportivo neroverde che è centro propulsore di mille attività; quello di Torino che solo con le Atp Finals incide da 300 milioni, quello di Genova che somma 300.000 presenze con l’Ocean Race o 16.000 pernottamenti con i campionati di Subbuteo. E proprio Pesaro.

“È un progetto in cui crediamo molto – ha detto il presidente della Lega Pro Matteo Marani -. Qui c’è una realtà importante, una proprietà illuminata – Mauro Bosco ha molto da insegnare a tanti colleghi in tema di impiantistica – un’amministrazione attenta al tema dello sviluppo e dello sport”.

Parola d’ordine: fare rete. Obbligatorio, d’altronde, per la prima squadra vissinese prossimamente impegnata nei playout, e il sindaco Ricci ha ricordato al patron il primo compito obbligato: salvare la categoria.

Obbligatorio a livello amministrativo e societario: «Non si trovano ovunque presidenti che decidono di fare investimenti privati ​​sul territorio. Qui abbiamo trovato un’azienda lungimirante, che ha fatto un ottimo lavoro con il centro sportivo, noi siamo impegnati a sistemare lo stadio. Non c’è copertura del settore Prato, che spetterà al mio successore”.

“Il centro è quasi pronto, è un sogno che si realizza e resterà patrimonio della città”, le parole di Guerrino Amadori. Avrà due aree, secondo la descrizione del marketing manager Riccardo Del Bianco: una professionale (due campi da calcio a 11, palestra, ala medica, sala congressi, sala E-sports, uffici); e un’area pubblica (C5, paddle, bistrot, area giochi).

“Siamo un Paese conservatore – parla ancora Marani – ma una cosa è conservare, un’altra restare indietro. In Italia gli impianti sono fermi al Novecento, e i nostri stadi hanno un’età media di 60 anni”.

Da qui la necessità di fare rete. “Perché una società di calcio è quasi sempre la massima espressione sportiva del territorio – parole di Paolo Bedin, direttore generale della Lega Pro – e ha questa capacità di trasmettere messaggi”.

Mauro Bosco, dal canto suo, ha ribadito le linee guida: “Una società sportiva è parte integrante del tessuto cittadino. La nostra politica parte dal basso: strutture, dirigenza, settore giovanile e infine la prima squadra. Che per qualche settimana diventerà la più importante. Ecco perché ieri Vis ha ricevuto tanta fortuna”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Luci e ombre della nautica da diporto, tra crescita inarrestabile e problemi di concessioni, codici Ateco e formazione – .
NEXT Arbitro Genoa Sassuolo Mariani, VAR Marini. Contesto e statistiche – .