Basta scommesse di mercato, il Napoli deve ripartire con inserimenti garantiti – .

Basta scommesse di mercato, il Napoli deve ripartire con inserimenti garantiti – .
Basta scommesse di mercato, il Napoli deve ripartire con inserimenti garantiti – .

Editoriale di Maurizio Zaccone

A 72 ore dal pareggio con la Roma, e in attesa della trasferta contro l’Udinese in programma lunedì 6 maggio, cosa possiamo dire? Innanzitutto dall’8 marzo, giorno di Napoli-Torino, a domenica 28 aprile, giorno del pareggio con la Roma, abbiamo giocato otto partite e ne abbiamo vinta solo una (Monza-Napoli 2-4). Nelle ultime 15 partite abbiamo sempre preso gol. Ci ha fatto piacere aver visto un Napoli in forma contro la Roma, ma anche questa volta non l’abbiamo portata a casa. Siamo noni in classifica, una classifica che non è affatto una bugia. Invece di correre per un posto in Europa, abbiamo visto l’Europa che ci inseguiva per farci entrare e noi che scappavamo. Unendo tutte le combinazioni possibili, i posti in Europa potrebbero essere tanti, ma il Napoli ha fatto e sta facendo di tutto per rifiutare l’invito.

In città si parla solo del nuovo Napoli, di quello che verrà. Da dove partiremo per cercare di inaugurare un nuovo ciclo. Abbandonati prematuramente i sogni di sbarchi dal mare per il nuovo stadio megagalattico, sempre più distanti dalla realtà e più vicini alle tante battute presidenziali, per quelle che sono la ristrutturazione delloStadio Maradona tra tutti gli allenatori prevale l’ipotesi più plausibile (e quindi auspicabile perché serve un nuovo stadio). Com’è strana la vita: fino a pochi mesi fa trovare un allenatore per il Napoli era come trovare una sorgente d’acqua nel deserto. E nei deserti abbiamo catturato il primo dei tre. Adesso che la panchina del Napoli è meno calda, sembra esserci la coda, anche per una serie di collegamenti favorevoli. Da “una poltrona per due”per restare in tema cinematografico, a “una panchina per quattro”.

Conte-Pioli-Italiano-Gasperini. Buffet da sogno, dove è complicato scegliere la portata. Questa scelta ci dirà molto sulle intenzioni dell’azienda; perché il profilo individuato corrisponde anche ad un certo tipo di linea programmatica. Scegliere Conte significa fare un passo indietro, delegare gran parte dei compiti e investire in maniera forte sul mercato. Le altre scelte potrebbero sembrare più aziendalistiche ma resta da vedere. E c’è bisogno di fare un lavoro importante sul mercato. Molti giocatori sono ormai svalutati sulla carta, ma il Napoli ha ottime risorse anche attorno alle altre squadre. Ci vorrà un esperto lavoro di mercato per far quadrare i conti e rinforzare adeguatamente questa squadra, che ha bisogno di nuovi ingressi di garanzia, non dico certi perché certamente non c’è nulla, ma altamente probabili. Basta scommesse, per dirla semplicemente. O meglio, non dovremmo ripartire da lì. Un antico adagio napoletano recita: “Pullecenella dice:“Nessun maccarone vale tanto e cento vermicielle”. Insomma, meglio uno buono che due cattivi.

Il tesoro Osimhen, oltre ai bilanci tranquilli, ci permette di programmare un buon mercato. Kvara è il nome da cui ripartire; Nella peggiore stagione del Napoli degli ultimi anni, il georgiano ha mantenuto più o meno invariati i suoi standard. Va blindato prima di rispondere alle sirene del Barça o di qualunque altra squadra, con un rinnovo con adattamento. Dobbiamo immaginare il campionato non più come il punto di partenza, ma come il punto di arrivo di un lungo ciclo. L’anno in corso che sta finendo, come un anno sabbatico; quella che Spalletti praticamente ha dovuto prendere. L’abbiamo preso noi stessi. Ma ripartire dal basso, per questa piazza, non è mai stato un problema. Il pubblico farà sentire, come sempre, il suo sostegno. Basta capire che camminiamo insieme.

 
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