Consiglio di amministrazione dell’Asp, l’opposizione vuole chiarezza sui nomi del gruppo – .

Consiglio di amministrazione dell’Asp, l’opposizione vuole chiarezza sui nomi del gruppo – .
Consiglio di amministrazione dell’Asp, l’opposizione vuole chiarezza sui nomi del gruppo – .

La vicenda dell’Asp che gestisce la casa di riposo sta assumendo i contorni del classico “vaso di Pandora”, da cui emergono “spigolature” e disaccordi a livello politico. Dopo le dimissioni del vecchio Cda, sembra che la nuova maggioranza consiliare voglia nominare un trio composto da Stefano Fede, Marco Attili e Alessandra Aramini per rappresentare le liste che sostengono il sindaco Mauro Sclavi. Sono voci che si rincorrono e forse domani – giorno in cui è stata convocata l’assemblea dell’Asp – ne sapremo di più. Intanto il gruppo di opposizione di centrodestra chiede «pubblicamente se verranno confermati i nomi che circolano da tempo» e poi attacca il sindaco ricordando che è stato proprio lui, il 2 maggio 2023, a presiedere l’assemblea dei soci , ha chiesto le dimissioni del vecchio Consiglio di amministrazione, “motivando la richiesta – si legge nella nota del centrodestra – con la poca simpatia che l’attuale amministrazione comunale ha avuto nei confronti dei soci, dato che essi non erano espressione dell’attuale maggioranza”. A questo punto, sottolineano i consiglieri comunali dell’opposizione, “non sappiamo se il sindaco abbia intenzione di pulirsi la coscienza con un tavolo di confronto con tutte le forze politiche, dopo averle umiliate solo un anno fa”.

Poi il centrodestra stigmatizza quanto accaduto in Consiglio comunale (quando l’assessore D’Este ha ritirato la sua interrogazione “con il silenzio imbarazzante del presidente del Consiglio Alessandro Massi”) e sottolinea come l’intervento di “Civico22” abbia confermato, da un lato , “che continuano gli effetti di quella famosa stretta di mano pre-ballo 2022”, e dall’altro “i continui errori di un sindaco che, tra scivoloni e mancanze di stile, ci ridicolizza in tutta la provincia e non solo”. Infine, si legge nella nota, “ma non è stato Civico22 a dire di non volere nulla dall’amministrazione comunale e di non voler fare nessun nome? E allora di cosa parlare con una maggioranza che, per voce del suo sindaco, non intende dialogare con chi è stato nominato da chi lo ha preceduto? Più che chiedere un tavolo, allora, forse è meglio investire tempo nell’ascolto dei problemi della città, piuttosto che issare bandiere”.

mg

 
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