PORDENONE – La Coldiretti di Pordenone ha festeggiato gli 80 anni dalla sua fondazione. “Storia – ha esordito il presidente Matteo Zolin nel corso del suo intervento in sala – ma anche tanta freschezza”. L’assemblea ha avuto come tema principale: “Coldiretti Pride”.
Una platea di dirigenti, soci, rappresentanti delle donne, dei giovani e dei pensionati ha ricordato i risultati raggiunti, ma soprattutto ha rilanciato temi fondamentali per disegnare il futuro del settore primario.
“Siamo una forza amica del Paese – ha ribadito Zolin – con una visione basata sulla pianificazione, siamo un’organizzazione patriottica e rivendichiamo la nostra dignità e soprattutto la difesa dei redditi delle nostre imprese. L’agricoltura – ha aggiunto il presidente – è un contenitore dove finanza, ricerca e innovazione sono gli strumenti per dare un futuro al settore”.
L’assemblea è proseguita con la presentazione dei risultati e delle azioni portate avanti negli ultimi mesi su tutto il territorio nazionale e regionale.
Il direttore Antonio Bertolla ha ricordato la recente manifestazione al Brennero per smascherare le importazioni di falso Made in Italy, gli incontri a livello provinciale con centinaia di iscritti, la partecipazione alla manifestazione di Bruxelles, la petizione con raccolta di firme affinché ci sia la obbligo di etichettare l’origine dei prodotti alimentari. Su questo aspetto Zolin ha spiegato: “Il nostro settore è un esempio di lavoro concreto e di qualità, basti pensare che come settore primario produciamo cibo.
Nonostante ciò, abbiamo avviato una campagna di sensibilizzazione per raccogliere due milioni di firme affinché l’agroalimentare Made in Italy non sia minacciato dalla concorrenza sleale”.
Zolin ha lanciato il suo ultimo messaggio alla politica: “non c’è più pazienza per i danni provocati dalla fauna selvatica. Serve – ha concluso – un intervento unitario Stato-Regioni affinché il problema possa essere affrontato in modo concreto in tempi brevi”.
