storia di una Roma-Torino particolare, tra il sogno europeo e la tragedia di Senna – .


L’era Sensi-Mazzone

Trent’anni fa oggi. Un’altra epoca, quella, che sembra un altro mondo se vista con occhi moderni. In Italia si paga con la lira, Silvio Berlusconi si insedia per la prima volta e il presidente della Repubblica è Oscar Luigi Scalfaro.

La Roma è del presidente Franco Sensi, in panchina la guida tecnica spetta a Carlo Mazzone del Trastevere. Nella Festa dei Lavoratori, i giallorossi ospitano all’Olimpico il Torino di Emiliano Mondonico.

Questa non è una semplice passerella di fine stagione, la posta in gioco è molto di più. La Roma, dopo il liberatorio pareggio di Foggia firmato da Giuseppe Giannini, che aveva allontanato quasi drasticamente ogni spettro retrocessione, nelle cinque partite successive aveva collezionato quattro vittorie e un incoraggiante 2-2 in casa dell’Inter.


Cullare il sogno europeo

Risultati utili in una serie che aveva avvicinato sensibilmente la zona alla qualificazione alla Coppa UEFA. Qualcosa che era imprevedibile fino a un paio di mesi prima, quando si svolgevano discorsi decisamente diversi. Giunti all’epilogo del torneo, la sfida contro il Toro, sono due gli scenari possibili per realizzare il sogno europeo.

Battere i Granata e attendere un possibile passo falso del Napoli a Foggia (con un pareggio si andrebbe agli spareggi, con i pugliesi che vincono direttamente in coppa). Altrimenti battere il Torino e sperare che il Parma vinca la Coppa delle Coppe a Copenhagen il 4 maggio, nella finale contro l’Arsenal, liberando un posto utile in classifica alla UEFA.

Cervone, Piacentini, Festa, Mihajlovic, Lanna, Carboni, Haessler, Cappioli, Balbo, Giannini, Rizzitelli: sono gli undici giocatori in maglia rossa – bordati dalle tre strisce gialle sulle spalle – che esordiscono nella partita contro i granata, valido per il trentaquattresimo giorno. Il calcio d’inizio è alle 16, sotto un sole cocente. Dirige l’arbitro Luci di Firenze.

Pochi gli spazi liberi sugli spalti, nella Tribuna di Monte Mario un’ampia porzione è dedicata alle scuole calcio della Capitale con tanti giovani che spingono la Roma verso la vittoria.

Le ore prima della partita sono speciali. Sui maxischermi dello stadio, sopra le curve Sud e Nord, viene trasmesso il Gran Premio di San Marino di Formula 1. Il “Gippì” è un evento sportivo sempre molto seguito ed emozionante per gli amanti del genere e non solo.



La tragedia di Senna

In questa occasione, però, la concorrenza passa in secondo piano. Suscita apprensione e paura il terribile incidente occorso ad Ayrton Senna con la Williams alla curva del Tamburello. Temiamo il peggio. L’impatto è tremendo, l’episodio così clamoroso, drammatico, da far parlare tutti, anche nello stadio prima della partita. Purtroppo per il pilota campione brasiliano non ci sarà più nulla da fare, nonostante il rapido trasporto all’ospedale di Bologna. La notizia del decesso verrà diffusa intorno alle 18.40.

L’eco del tragico incidente raggiunge marginalmente i protagonisti sul campo da gioco. La Roma entra in campo determinata a prendersi i due punti. Dalla Serie A successiva diventerebbero tre per ogni vittoria ottenuta.

La squadra di Mazzone segna un gol in ogni tempo. Nel primo tempo è Balbo, con un gol dal suo sottodimensionato opportunismo, a battere Giovanni Galli. Poi, nella ripresa, è Cappioli a sancire il risultato con il gol del 2-0.



L’ultima vittoria per 2

Intanto si attendono notizie da altri campi. In particolare dalla Zaccheria di Foggia. In tanti sono seduti ai loro posti con la radio vicina, sperando in una spinta da parte dei rossoneri di Zdenek Zeman. Ma niente da fare, almeno per questa giornata. Il Napoli riesce a strappare una vittoria di misura per 1-0. E nemmeno il Parma replica il trionfo nella competizione europea tre giorni dopo, perdendo 1-0 in finale contro l’Arsenal.

L’appuntamento con l’Europa fu rinviato solo di una stagione, i giallorossi sarebbero tornati a giocare in Coppa Uefa nel 1995. Parte di quel nuovo cammino europeo cominciò in quella soleggiata domenica del 1° maggio, in quella Roma-Torino 2-0. L’ultima vittoria giallorossa per 2 punti.

 
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