Dopo 13 anni di “onorevole apertura”, il Parco della Pace di Piacenza chiude. O meglio, si sa quando chiude, ma non quando apre la mattina, con grande disappunto di diversi residenti della zona. La segnalazione arriva da uno di loro: Giuseppe Finelli abita in via Perosi, una delle strade che portano direttamente all’area verde tra Strada della Raffalda e Via Pietro Cella. È stato lui ad accorgersi, un paio di mesi fa, che il parco era chiuso la mattina presto.
“CANCELLI CHIUSI”
“Una mattina ho trovato la zona chiusa – spiega – l’orario di apertura indicato indica le otto, però da quando è stato costruito questo parco, tredici anni fa, i cancelli venivano aperti dalle guardie giurate di Ivri quando finiva il turno di notte. Ciò significa che alle sei e mezza del mattino il parco della pace era aperto”.
Due mesi fa, però, la situazione è cambiata: “Abbiamo trovato i cancelli chiusi alle sei e mezza, aperti solo dalle otto – spiega il cittadino – e così dopo alcuni giorni in cui la situazione non è cambiata mi sono rivolto alle guardie giurate di Ivri. : mi hanno detto hanno detto che non avrebbero più potuto aprirli a fine turno. E poi ho contattato il Comune”.
LA DECISIONE DEL COMUNE
La decisione di posticipare l’apertura all’orario previsto dalla legge suscita più di una lamentela tra i residenti: “Nei mesi scorsi un supervisore ha aperto il parco alle 7.25 per venire incontro alle esigenze di noi cittadini, ma gli orari in cui questa persona non era’ Durante il turno l’area veniva aperta alle otto – spiega il cittadino – quindi alla fine ogni mattina non sappiamo con certezza a che ora sarà aperto il parco. A quanto pare altri residenti della zona si sono lamentati dell’apertura anticipata del parco perché sarebbe frequentato da proprietari di cani che lasciano liberi di scorrazzare i propri animali. C’è un’apposita area pedonale, il comportamento di queste persone sicuramente non è corretto, ma questo non vuol dire che si debba fare del male ad altri cittadini che utilizzano correttamente il parco”.
L’ARTICOLO DI ELISABETTA PARABOSCHI SULLA LIBERTÀ
