Foggia, la stele dedicata a Panunzio sommersa dalle erbacce: “Spettacolo vergognoso” – .

Foggia, la stele dedicata a Panunzio sommersa dalle erbacce: “Spettacolo vergognoso” – .
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“Piazza Panunzio: un non-luogo, la stele: quasi cancellata dalle erbacce”. Così Dimitri Cavallaro Lioi, presidente dell’Associazione ‘Giovanni Panunzio-Uguaglianza Legalità Diritti’ riassume quella che definisce una strage.

Più di un mese fa riportavamo su queste colonne le condizioni del verde pubblico nelle aiuole del piazzale sovrastante il parcheggio Zuretti. La manutenzione è a carico del gestore, H24 Garage.

La base della stele dedicata alla vittima di mafia è “ormai ricoperta di erbacce alta un metro”. Presto i cespugli potrebbero finire per coprire completamente la pietra.

“Uno spettacolo indecoroso e vergognoso, davanti al quale si rimane sgomenti”dice Dimitri Lioi, pur sapendo che la piazza è oggetto di un contenzioso tra il Comune di Foggia e il gestore, tuttora pendente.

“Non è certo responsabilità dell’attuale Giunta che, anzi, ha affrontato il problema e ha cercato di formulare alcune proposte migliorative”osserva, ma le domande restano.

“Come garantire un’adeguata tutela e una fruizione diretta della stele dedicata a Giovanni Panunzio? Quale posizione intende assumere Ataf? Cosa intende fare il concessionario privato e perché lasciare l’area e la stele stessa in stato di abbandono?”sono le domande che si pone il presidente dell’associazione.

“Chiediamo che il sindaco di Foggia, innanzitutto, prenda posizione al riguardo con i soggetti interessati”. Anche avvicinarsi all’area su cui sorge la stele antimafia non è semplice.

L’associazione è pronta a rivolgersi alle massime autorità, anche nazionali, ma interpella prima gli organi e i soggetti competenti “un passo avanti per la città e per la comunità foggiana”senza ulteriori indugi.

“Non è più possibile arretrare e lasciare il territorio e il ricordo di Panunzio in quello stato – racconta Dimitri Lioi -. Va ricordato, infatti, che onorare la memoria di una vittima di mafia non è una cortesia fatta al figlio di Giovanni Panunzio, Michele, alla sua famiglia, alla sua vedova o all’Associazione intitolata all’imprenditore simbolo nazionale della lotta al racket, ma significa che l’intera comunità foggiana si onora di avere dentro di sé un esempio alto come quello di Giovanni Panunzio, che, insieme ad altri illustri esempi, riscatta la città dalla cattiva ed ingiusta reputazione che ancora oggi opprime. Non fare nulla, perdere tempo, lasciare quella strage allo scoperto davanti a tutti significa non praticare una vera e viva memoria antimafia e arrendersi ancora di fronte all’arroganza criminale e all’assenza di cultura che essa esprime”.

Oggi, ricordiamolo, anche Casa Panunzio, l’immobile confiscato alla mafia a Salice Nuovo, è di fatto un container vuoto.

Sul caso è intervenuto anche il consigliere d’opposizione e leader del movimento politico ‘Cambia’, Nunzio Angiola. “Rispettare la memoria delle vittime della mafia è un atto di grande importanza sociale e morale, in particolare a Foggia, dove la mafia ha avuto un impatto devastante sulla comunità cittadina”afferma.

Il movimento politico esprime tutta la sua insoddisfazione, che è anche quella di tanti foggiani, e chiede a sindaco e giunta di agire secondo le proprie competenze.

“Trascurare i monumenti dedicati alle vittime della mafia porta alla progressiva erosione della memoria collettiva riguardo alle vittime e alle circostanze della loro morte, riducendo la consapevolezza delle sfide ancora presenti in città nella lotta alla mafia”dice l’ex candidato sindaco.

“Se trascurati, questi luoghi perdono la loro forza simbolica, che potrebbe riflettersi in una diminuzione dell’impegno civile contro le organizzazioni criminali”, sottolinea. Senza trascurare l’impatto negativo sull’immagine della comunità, perché “possono veicolare un’immagine di indifferenza o di impotenza, danneggiando la percezione del fenomeno all’interno e all’esterno della comunità”.

Ultimo ma non meno importante, rappresenta una mancanza di rispetto per il sacrificio delle vittime.

“L’amministrazione del Comune di Foggia deve porre subito rimedio allo stato di abbandono in cui versa la stele dedicata a Giovanni Panunzio”è l’invito del consigliere comunale.

Si trova però in “una sorta di limbo dantesco” Casa Panzunzio, perché “da quel famoso 23 marzo 2023 in cui fu emanato il bando finalizzato alla vita autonoma e alla formazione professionale e lavorativa di 6 persone con disabilità, non è più stato possibile reperire utenti. Intanto i mesi passano e le rassicurazioni dell’assessore Mendolicchio non sono altro che parole vuote. Ci aspettiamo che una soluzione o un utilizzo alternativo venga trovato molto rapidamente. Oggi dobbiamo tutelare a tutti i costi l’immagine di Giovanni Panunzio – conclude Angiola –conservare la memoria del suo sacrificio, sostenere l’impegno civile e morale, promuovere, soprattutto tra i giovani foggiani, la cultura della legalità e della giustizia”.

 
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