Mostra “Napoli a Bergamo” all’Accademia Carrara – .

Mostra “Napoli a Bergamo” all’Accademia Carrara – .
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È stato inaugurato lo scorso 23 aprile, alleAccademia Carrara di Bergamola mostra Napoli-Bergamo. Uno sguardo al Seicento nella collezione De Vito e in cittàa cura di Elena Fumagalli con Nadia Bastogi. Sarà visitabile fino al 1° settembre 2024. Si tratta della prima mostra ad essere inaugurata sotto il mandato del nuovo direttore Martina Bagnolifino a gennaio alla guida delle Gallerie Estensi.

Napoli-Bergamo apre strade poco esplorate, si è detto durante la presentazione alla stampa della settimana scorsa. Ma non solo: presenta al pubblico opere inedite provenienti dalla stessa Accademia Carrara (è anche una mostra di restituzione attraverso restauri e ritrovamenti nei depositi), oltre a tele in prestito da chiese e istituzioni del territorio bergamasco, in primis le opere di Luca Giordano.

A dare un notevole contributo al senso stesso della mostra, oltre ad aprirne il percorso, è l’importante prestito dell’ Fondazione Giuseppe e Margherita De Vito di Vaglia, vicino Firenze, per cui l’occasione sarà una bella vetrina per farsi conoscere al grande pubblico, soprattutto lombardo. Il collezionista comprava per studiare e studiava per comprare: non acquistava per meri fini economici, tanto da non rivendere mai un’opera.

Metà del materiale esposto proviene dalla sua collezione, ventidue delle quaranta opere complessive, realizzate da quindici artisti, tra cui spiccano i nomi del già citato Giordano, Mattia Preti E Giuseppe di Ribera.

Il direttore Bagnoli non nasconde che la mostra rappresenta una sorta di prova del fuoco, perché Bergamo è una città sofisticata dal punto di vista culturale. Ma ciò che viene proiettato nelle sale è garanzia di successo. Come esempio possiamo citare San Giovanni Battista nel deserto Di Massimo Stanzionedatato intorno al 1630.

“Il corpo si apre in una posa dinamica ed elegante, studiata su modelli della statuaria ellenistica come il Laocoonte, con la gamba tesa che crea la diagonale con il gomito destro su cui è strutturata la composizione”, scrive Nadia Bastogi nella descrizione dell’opera nel bellissimo catalogo che accompagna la mostra, edito da Skira. Lo storico dell’arte individua prontamente gli influssi di Guido Reni, Caravaggio (in particolare per “l’interpretazione giovanile del Battista in un ambiente naturale selvaggio”) e Ribera.

La tela viene visualizzata a pochi passi di distanza Cristo e la Samaritana Di Antonio De Bellis (1645 circa). Da non perdere la scena in cui Mosè fa sgorgare l’acqua dalla roccia scolpita sul bordo del pozzo, prefigurazione del messaggio di salvezza portato da Cristo.

Di Stanzione, con l’ausilio della bottega, approfondisce le tele raffiguranti Giuditta con la testa di Oloferne E Salomé con la testa di San Giovanni Battistadue scene molto teatrali che ben riassumono la sezione dedicata alle eroine e ai santi.

Nonostante la sua assenza, Caravaggio è naturalmente la presenza più sentita. Il percorso si concentra infatti sugli esordi caravaggeschi della pittura napoletana del Seicento, sulla sua precoce “conversione” al caravaggismo (Merisi fece due soggiorni a Napoli: tra l’ottobre 1606 e il giugno 1607 e poi dall’autunno del 1609 fino al fatidico viaggio che lo portò alla morte a Porto Ercole il 18 luglio dell’anno successivo).

Il premio per l’opera più bella tra quelle esposte forse andrebbe assegnato alla tela Deposizione di Cristo dalla crocedipinto intorno al 1675 da Mattia Pretiuno dei gioielli della Fondazione De Vito, mentre la sala con la maggiore concentrazione di capolavori è probabilmente quella dedicata a Luca Giordano.

Sulla parete di fondo risaltano Sant’Andrea deposto dalla croce (1660-1665) e il Martirio di San Bartolomeoa destra le tele con il Crocifissione di San Pietro (da notare il grande pentimento del pittore ancora perfettamente visibile ad occhio nudo a sinistra) e il Lapidazione di San Paoloda cui provengono tutte e quattro le tele Chiesa di Sant’Evasio Vescovo e Martire di Pedrengo (BG). Di fronte, invece, i visitatori possono ammirare ilIncoronazione di spine (anch’esso datato al periodo 1660-1665) della stessa Carrara.

“Attribuito a ‘imitatore di Luca Giordano’ nel catalogo del museo […], la tela costituisce effettivamente, a giudizio di chi scrive, un esempio significativo della fase giovanile del pittore napoletano”: sono queste le parole con cui il curatore Fumagalli apre la voce dell’opera in catalogo. Se in precedenza era considerata una copia del Giordano, la qualità pittorica emersa dopo il restauro giustifica per il curatore l’attribuzione al maestro.

Lungo il percorso si può leggere su un muro “Napoli è tutto il mondo”, una citazione da Il Forastiero di Giulio Cesare Capaccio (Napoli, 1634). Bergamo ebbe rapporti strettissimi con quella straordinaria realtà grazie ai suoi mercanti, rapporti mediati da Venezia. Le opere d’arte provenienti da Napoli arrivavano a Manfredonia, porto partenopeo sull’Adriatico, e da lì in Laguna, dove venivano esposte prima di essere portate a destinazione.

Non potendo ospitare – per ovvi motivi di spazio – l’immensa tela di Giordano con la scena dell’ La traversata del Mar Rosso e la gratitudine degli Israeliti (misura sei metri di larghezza per quasi quattro di altezza) che impreziosisce la basilica di Santa Maria Maggiore in Città Alta, l’opera è ricordata in mostra da un video e dalla versione in semicrome realizzata da Antonio Cifrondiprestito dalla chiesa di San Giorgio Martire di Nese di Alzano Lombardo.

A Giordano era stata affidata la decorazione della navata centrale della basilica, ma dopo interminabili rinvii partì per la corte spagnola di Carlo II. Lo studente è stato chiamato al suo posto Nicola Malinconico (1663 – 1726) alla cui opera è dedicata la sala che chiude la mostra. Qui esposte, tra le altre opere, sono Rachel e Giobbe al pozzo e un doppio Il banchetto di Baldassarre: l’olio su tela più grande proviene dal MAT – Museo Arte e Tempo città di Clusone, mentre quello più piccolo (circa 48×75 cm) è stato concesso dal Museo Civico Gaetano Filangieri di Napoli.

Saulo Stucchi

Didascalie

  • Mattia Preti
    Deposizione di Cristo dalla croce (1675 circa)
    pittura ad olio su tela
    Vaglia (FI), Fondazione Giuseppe e Margherita De Vito
  • Luca Giordano
    Incoronazione di spine (1660-1665)
    pittura ad olio su tela
    Bergamo, Accademia Carrara

Napoli-Bergamo
Uno sguardo al Seicento nella collezione De Vito e in città

Informazioni sulla mostra

Dove

Accademia Carrara
Piazza Giacomo Carrara 82, Bergamo

Quando

Dal 23 aprile al 1 settembre 2024

Orari e prezzi

Orari:
dal 23 aprile all’8 giugno 2024:
lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì 9.00 – 19.00
Martedì 9.00 – 13.00
Sabato, domenica e festivi 9.30 – 20.00

dal 9 giugno al 1 settembre:
Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Venerdì 10.00 – 19.00
Martedì 10.00 – 13.00
Sabato, domenica e festivi 10:00 – 20:00

Biglietti: intero € 15; ridotto 13/10/5€

Maggiori informazioni

Sito ufficiale:

www.lacarrara.it

 
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