‘Volevamo vincerlo’ – .

Acqua dal cielo, applausi dagli spalti. In egual misura ha sofferto anche il Catanzaro nella sua personalissima fatica del Primo Maggio contro la corazzata Venezia.

Tanta acqua che abbiamo rischiato quasi di non riuscire ad arrivare al novantesimo minuto, e addirittura di forzare uno stop dopo mezz’ora addirittura iniziata per la difficoltà di rotolamento regolare della palla in campo. E tanti applausi, come detto: un tripudio di entusiasmo per la vittoria finale che dai settori gremiti si è riversato anche sul prato, travolgendo tutto e tutti al fischio finale.

Pontisso e due volte Iemmello hanno riempito il tabellone più di quanto potesse fare da solo Idzes dall’altra parte. Una vittoria davvero di squadra per i giallorossi per tre a due: fortemente voluta e portata avanti con coraggio e tenacia.

LAMPEGGI DI GUERRA – «Volevamo vincere e ci siamo riusciti – è stato il commento a fine gara di un raggiante Vivarini – Questa è in definitiva la nostra mentalità e hanno ragione i ragazzi a crederci sempre fino alla fine». La spinta giallorossa a tratti è stata potente. Culminato nel finale con l’assalto totale – tre attaccanti più due ali bloccate alte – che ha dato i suoi frutti sfondando nei minuti di recupero. «Sono partite a cui dobbiamo abituarci – sottolinea il tecnico giallorosso – Il Venezia ha dimostrato davvero di essere una grande squadra non mollando mai e impegnandosi in tutti gli aspetti, soprattutto quello fisico.

D’altro canto siamo riusciti a far valere le nostre qualità: abbiamo fatto la partita, abbiamo colpito anche il palo e abbiamo risposto benissimo ai loro cambi”. I giallorossi hanno avuto qualche difficoltà dopo l’interruzione – “il temporale ci ha distratto un po’” – ma non è mai sembrato che la situazione stesse per peggiorare, nemmeno dopo il sorpasso veneto. «Il primo gol è una situazione che avevamo preparato – spiega Vivarini – abbiamo creato bene la superiorità numerica sulla fascia, poi è stato bravo Pontisso a trovare il tempo per inserirsi per colpire in rete. Avevo detto a Donnarumma che sarebbe stato lui a farci vincere e così è stato anche con il rigore: dobbiamo recuperare tutti per questa finale e lui può darci tanto”.

Complice l’infortunio di Ambrosino – fastidio ai flessori, sarà rivalutato – l’ex bresciano potrebbe ritagliarsi un’occasione più vistosa a Terni, dove il Catanzaro può contare sul quinto posto e con ambizioni di quarto. «Pensiamo solo a noi stessi e diamo il massimo – ha commentato il tecnico abruzzese – Poi quello che è certo è che se non vincono gli altri, noi ci siamo…».

ONORE DELLE ARMI – Lì dove matematicamente anche Venezia resta battuta “ad alta quota” e probabilmente condannata ad abbandonare la corsa per il secondo posto. «È anche questo il bello del calcio – le parole di Vanoli – La differenza a certi livelli la fanno i dettagli e non siamo riusciti a leggere bene i momenti della partita. L’espulsione di Sverko mi sembra esagerata. A questo si aggiunge la poca chiarezza da parte nostra nel capire quando una partita può essere vinta e quando invece va gestita”.

Niente da togliere al Catanzaro – «una squadra forte, brava nel dribbling e che ha avuto la supremazia» – il tecnico ha sollevato qualche dubbio anche sul rigore – «Mi piacerebbe rivederlo ma può succedere» – non senza poi concludere con un accenno alla classifica: «Il Como ha un grandissimo vantaggio per la promozione diretta, dobbiamo vincerle tutte e basta. Il morale non deve essere basso perché abbiamo giocato anche oggi e siamo orgogliosi di lottare fino alla fine”. Domenica per i lagunari la sfida al “Penzo” contro la FeralpiSalò.

 
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