‘Chiarezza sulle terapie utilizzate in neuropsichiatria infantile’ – .

Lamezia Terme – In merito all’incontro tenutosi il 26 aprile al Senato della Repubblica a Roma sul tema Autismo, interviene, a nome proprio e in rappresentanza delle famiglie dell’Associazione Oltre l’Autismo Catanzaro Odv, Annamaria Lucchino. Lucchino ricorda come in quell’occasione “un rappresentante dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro – Distretto di Lamezia Terme – dichiarò ‘L’etica si riferisce al rispetto e al comportamento, tradotto in azione professionale come diritto, deontologia, etica e moralità, nel rispetto dell’individuo capace di sé’. -determinazione, orientando le proprie azioni in linea con le proprie predisposizioni, interessi e valori. La persona non può essere oggetto di allenamenti e condizionamenti distorti nel suo stesso essere’”. Su questa affermazione intendi fare alcune considerazioni.

“Nel corso degli anni – si legge in una nota – ci sono giunte continue segnalazioni di disservizi del reparto di Neuropsichiatria infantile del Distretto di Lamezia Terme: le lunghe attese per una visita e la loro cancellazione per mancanza di personale, la mancata somministrazione di diagnosi accertamenti e il conseguente obbligo di spostarsi fuori regione per ricevere una diagnosi completa, ma, in particolare, ciò che ha colpito le famiglie è stato l’atteggiamento mantenuto dall’Equipe nei confronti delle terapie cognitivo comportamentali. Le terapie cognitivo comportamentali sono state inserite dall’Istituto Superiore di Sanità, dal 2011, nelle “Linee Guida 21 per il trattamento del disturbo dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti” e sono, ad oggi, le uniche terapie scientificamente validate, nonché affermate anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dai maggiori esperti di autismo a livello nazionale e internazionale”.

Come Associazione, prosegue la nota, “siamo sempre stati disponibili al confronto e alla collaborazione, organizzando anche incontri di aggiornamento professionale dedicati agli operatori sanitari, completamente a nostre spese, e abbiamo cercato invano di dimostrare che gli interventi attuati con i nostri figli valutare la propria condizione a 360 gradi e che la pianificazione delle proprie attività terapeutiche parta sempre dalle proprie predisposizioni e interessi; ma, considerando che uno dei cardini fondamentali della diagnosi di Autismo è la presenza di interessi ristretti, sostenere e sostenere le persone autistiche nell’emergere di tali predisposizioni e interessi non costituisce certamente né una distorsione né un condizionamento, come affermato. Considerato che la Neuropsichiatria Infantile del Distretto di Catanzaro, facente parte della stessa ASP, ha un approccio totalmente opposto, ovvero promuove e consiglia alle famiglie del catanzarese un intervento cognitivo comportamentale precoce e intensivo, attraverso la presente nota chiediamo alla Salute Direzione quale sia l’effettiva posizione della stessa rispetto a tale tema, e quale sia, eventualmente, la proposta terapeutica riconosciuta e scientificamente approvata che l’équipe di Lamezia Terme ritiene superiore a quelle già citate e universalmente riconosciute”.

 
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