L’evento finale del progetto eHONESTY si svolgerà il 7 e 8 maggio a Gerace – .

La realtà virtuale immersiva come strumento neuro-psicologico per l’educazione sociale e la lotta alle mafie: il 7 e 8 maggio a Gerace l’evento conclusivo del progetto eHONESTY

CATANZARO. La realtà virtuale immersiva come strumento neuro-psicologico per l’educazione sociale e la lotta alle mafie. Si tratta di un tema di grande interesse sociale al centro del progetto scientifico, educativo e riabilitativo coordinato dal neurologo calabrese Salvatore Maria Aglioti.

Aglioti, neurologo comportamentale divenuto esperto di neurologia sociale, sta portando avanti un approfondimento su questo tema, attraverso il progetto europeo eHONESTY che si concluderà a Gerace nella settimana da martedì 7 maggio a venerdì 10 maggio.
L’interessante iniziativa, proposta dalla vicepresidente della Commissione contro il fenomeno ‘ndrangheta, corruzione e illegalità diffusa, Amalia Bruni, ha il patrocinio gratuito del Consiglio regionale della Calabria e della Città metropolitana.

(la parte tra parentesi è in realtà presente qui sotto: Direttore del laboratorio di Neuroscienze Sociali della Sapienza e della linea Neuroscienze e Società dell’Istituto Italiano di Tecnologia) Aglioti ha dedicato gli ultimi 5 anni allo studio della relazione tra corpo e complesso fenomeni mentali, compresa l’onestà, utilizzando i fondi europei destinati agli ERC Advanced Grants. I progetti presentati dal prof. Aglioti fornisce il quadro per ricerche estremamente avanzate e dal grande potenziale applicativo, potendo contribuire alla comprensione di fenomeni complessi come la criminalità e l’impatto che essa ha sulla comunità.
Gli eventi finali del progetto eHONESTY a Gerace saranno dedicati alla divulgazione, alla formazione e alle dimostrazioni pratiche sul social brain e sulla realtà virtuale immersiva: l’obiettivo è coinvolgere un ampio spettro di attori per comprendere meglio i processi criminali e promuovere una cultura della legalità, a cominciare dai giovani.

Il punto di partenza di questi progetti di ricerca è la realtà virtuale immersiva in cui una persona può indossare il corpo di un agente artificiale (avatar) e attraverso di esso interagire con altri personaggi virtuali. Di grande interesse psico-sociale è il fatto che quando siamo chiamati ad agire per conto di un avatar, tendiamo ad assumere le caratteristiche, sia fisiche che mentali, che attribuiamo all’avatar stesso. Scientificamente viene definito “effetto Proteus”: “indosso” un avatar, lo sento parte del mio corpo perché ad esempio si muove come me. Studi scientifici dimostrano, ad esempio, che indossare gli abiti di un avatar nero porta ad una riduzione dei pregiudizi razziali. Possiamo quindi facilmente immaginare le possibili applicazioni in senso positivo: queste attività e studi possono essere utilizzati per formare la comunità alla tolleranza. La realtà virtuale immersiva si muove in questa direzione, assumendo i connotati di un vero e proprio strumento pedagogico, definendone ovviamente la regolamentazione e i possibili ambiti di applicazione.
In particolare, l’evento di martedì 7 maggio – che si terrà presso la Sala dell’Arazzo di Gerace – ha titolo: “Le neuroscienze al servizio della società: dalla Neurologia dell’Onestà all’utilizzo della realtà virtuale immersiva come strumento di contrasto alla criminalità organizzata di tipo mafioso”. È dedicato alla trattazione del tema della ricerca scientifica riguardante onestà e corruzione e alla descrizione di progetti futuri da realizzare prima in 5 regioni del Sud (Calabria, Sicilia, Basilicata, Puglia e Campania) e, successivamente, nelle restanti della nazione. Verranno discusse le possibili implicazioni delle nuove tecnologie, in particolare della realtà virtuale immersiva, per il contrasto all’illegalità.

L’evento di mercoledì 8 maggio – presso la sede del Comune di Gerace – si intitola “La realtà virtuale immersiva come strumento neuro-psicologico per l’educazione sociale e la lotta alle mafie” ed è dedicato alle possibili implicazioni delle nuove tecnologie, in modalità immersiva. realtà virtuale in particolare, per combattere l’illegalità. Non mancheranno dimostrazioni pratiche basate sull’utilizzo dei caschi per la realtà virtuale immersiva. Grazie anche alla collaborazione dell’Ufficio scolastico regionale, l’evento è aperto al corpo studentesco delle scuole secondarie superiori.

Gli eventi sono organizzati dal laboratorio CoSAN Sapienza Università di Roma e dal Centro Neuroscienze e Società per la Vita linea Nano&Neuro-Scienze, Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia (IIT).

I dettagli del programma verranno comunicati nei prossimi giorni.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV tagli di volume per almeno 30 anni. Come è cambiata la città dal Dopoguerra – .
NEXT “Stiamo valutando un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno” – Il Meridiano News – .