Si è concluso in mattinata un intervento all’avanguardia nel reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’Aou di Novara, il primo in Italia. Si trattava dell’impianto di un nuovo chiodo femorale, un’evoluzione del dispositivo di fissazione più utilizzato al mondo.
L’intervento, eseguito dal direttore, professor Mario Ronga, è durato 16 minuti ed è stato eseguito su una donna di 90 anni che aveva riportato la frattura del femore prossimale.
«Il chiodo impiantato – spiega il professor Ronga – rappresenta un’evoluzione del precedente e ha permesso di eseguire l’intervento con minore invasività e minore perdita di sangue. Questo approccio ridurrà ulteriormente le complicanze intra e perioperatorie delle fratture del collo del femore definite dall’OMS come i tumori del nuovo millennio a causa della loro elevata incidenza”.
Prima di Novara, questo nuovo prodotto veniva utilizzato in alcuni centri pilota europei: Svizzera, Inghilterra e Francia. L’intervento eseguito rappresenta la chiusura di un percorso di innovazione e formazione fortemente voluto dal professor Ronga, di ritorno dall’ospedale universitario di Strasburgo, in Francia, dove ha partecipato ad un incontro specialistico.
Il professor Ronga ha infatti fatto sua la nuova tecnologia, riuscendo a formare personalmente e tempestivamente la sua squadra: il percorso formativo è infatti da lui considerato uno dei punti di forza della scuola ortopedica novarese per garantire ai pazienti un servizio di alto livello . A questo proposito vale la pena citare il camion didattico mobile appositamente portato a Novara lo scorso marzo dove, al suo interno, l’equipe di ortopedia e traumatologia dell’Aou è stata completamente formata in breve tempo.
