“Lascio il calcio nel momento più difficile della mia vita” – Calcio – .

“Lascio il calcio nel momento più difficile della mia vita” – Calcio – .
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Ha fischiato al termine della partita tra Cremonese e Pisa, in Serie B. Pochi minuti dopo ha annunciato che sarebbe stata la sua ultima partita da arbitro. Il primo maggio, giorno della promozione del Parma, è coinciso con l’addio per il lavoro in campo Manuele Volpi.

L’arbitro si dimette dopo la partita

Trentacinque anni, nato a Città della Pieve, iscritto alla sezione di Arezzo. Ad applaudire la sua ultima regia anche l’adorato fratello Michele, sugli spalti dello stadio di Cremona. “Con la presente rassegno le mie dimissioni dalla mia amata associazione. Con affetto e infinita gratitudine, Manuel.” Questa è la lettera con cui ha detto basta. Volpi sta attraversando un momento personale molto delicato, che probabilmente ha influito anche sul suo rendimento stagionale. Questi problemi, di cui tutti i suoi colleghi erano a conoscenza, sono il vero motivo della drastica decisione. A cui è seguita una storia contro chi ha tentato di strumentalizzare questo annuncio: “Mi sono dimesso per un gravissimo problema personale… chiunque vorrà scrivere inesattezze per screditarmi si divertirà con i miei avvocati”.

Arbitro dimissionario: grazie a Orsato

Problemi affrontati anche con il supporto della rappresentanza sindacale degli arbitri italiani, Daniele Orsato. Era da quest’anno che non rivestiva il ruolo di fratello quasi maggiore dei colleghi dell’Aia: ha protetto Di Bello dopo il famoso errore di inizio campionato quando non ha visto (per nulla aiutato dal VAR) il rigore in favore del Bologna contro la Juventus. E poi altri esempi, che ne hanno fatto un baluardo all’interno del gruppo. Lo dimostra il messaggio che Volpi ha voluto tributargli, annunciando la sua decisione: “Chiudo qui insieme al più forte di tutti e a un uomo che mi è stato accanto nel momento più difficile della mia vita…”, ha scritto, postando una foto con Orsato.

L’arbitro si dimette: la lettera

Sono queste le prime parole di una lettera affidata a Instagram per annunciare la fine della sua carriera. Un post emozionante: “Lascio l’arbitraggio e ogni altro ruolo all’interno della mia amata associazione. Dopo 20 anni si conclude un percorso che mi ha reso l’uomo e il padre che sono adesso. Ringrazio tutti i colleghi dal Presidente ai ragazzi che sognano di arrivare in Serie A. Ringrazio tutti i Presidenti, i direttori sportivi, i dirigenti e gli allenatori della Spalletti fino ai primi 2 della mia prima gara da rookie. Ringrazio i calciatori, dai campioni che ho avuto l’onore di conoscere ai bambini che sperano di diventarlo… ricordatevi tutti che siamo sempre più dispiaciuti di voi quando sbagliamo perché il nostro unico scopo è dare il miglior servizio al calcio …Ringrazio tutti i giocatori che oggi hanno avuto nei miei confronti il ​​solito comportamento esemplare e a fine partita hanno accettato tutto quello che ho spiegato loro sul mio lavoro… è stato bellissimo far parte di questo mondo che mi ha portato da bambino a San Siro . Grazie a: Rocchi, Rizzoli, Morganti, Giannoccaro, Trefoloni, Stefani, Gava, Pacifici, Brighi, Damato e Gervasoni che mi ha accompagnato nel mio percorso dai dilettanti alla Serie A. Grazie di cuore a tutti voi. Manù”.

 
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