« VISITE DIDATTICHE PER STUDENTI, QUANDO LA BUROCRAZIA PREVIDE SUL BUON SENSO » – .

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08.12 – Giovedì 2 maggio 2024

(Il testo che segue è interamente tratto dalla nota stampa inviata all’Agenzia di Opinione) –

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Quando la burocrazia prevale sul buon senso. Visite didattiche alla Musa. Il Muse di Trento offre un’importante proposta didattica al servizio delle scuole. Gli studenti potranno partecipare a visite, mostre, laboratori su temi molto importanti come Agenda2030, educazione alla cittadinanza, ambiente, paesaggio, interdisciplinarietà, innovazione, pensiero critico, inclusione, comunità. Esperienze importanti per l’accesso democratico alla cultura scientifica e allo sviluppo sostenibile.

Mi è stato segnalato un episodio che vorrei stigmatizzare. Una classe di una scuola secondaria di primo grado, proveniente da una valle, ha chiesto di partecipare ad un laboratorio. Alla biglietteria è stato detto ai docenti della scuola che il numero massimo di partecipanti era 26, ovvero la classe di 25 alunni più un accompagnatore. Tuttavia, il regolamento scolastico prevede che nelle uscite debba esserci un accompagnatore ogni 15 studenti. Quindi quel giorno si presentarono in 27, cioè 25 studenti più due insegnanti. Il secondo insegnante poteva accedere solo previo pagamento del ticket, ma si comportava come qualsiasi altro utente, quindi non seguiva la lezione.

Il limite alla capienza di un laboratorio in termini di numero di partecipanti ha sicuramente ragioni di sicurezza, ma al di là del regolamento scolastico che prevede un accompagnatore ogni 15 studenti, cosa sarebbe cambiato nella gestione del laboratorio con un docente in più? È evidente che 25 studenti delle scuole secondarie di primo grado non possono essere gestiti da un unico docente in trasferta, condizione ben diversa dallo stare in classe e frequentare una lezione frontale. Se uno degli studenti si fosse fatto male o si fosse sentito male, l’insegnante avrebbe dovuto lasciare temporaneamente il laboratorio e gli studenti. La sensazione, venendo a conoscenza di questo episodio, è che la burocrazia prevalga sulla sicurezza, sulla necessità di almeno due adulti con un numero così elevato di figli e che non si conoscano affatto le dinamiche che si svolgono all’interno di una classe.

Detto tutto ciò interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere:
se intende dialogare con il Muse affinché almeno gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado possano accedere ai laboratori e alle visite, rispettando l’obbligo scolastico che prevede un insegnante ogni 15 alunni.

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Consiglio Lucia Coppola

Alleanza dei Verdi e della Sinistra

 
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