In Calabria il Pil pro capite è sotto la soglia del 75% della media europea – .

ROMA “Un terzo dei cittadini europei minacciati dal declassamento sociale. Sono 75 le regioni e province dei Paesi dell’Unione Europea in cui si è verificata una variazione negativa del reddito disponibile netto pro capite negli ultimi quindici anni. Un trend che ha coinvolto 151 milioni di cittadini (pari al 34% della popolazione europea e corrispondenti a 121 milioni di elettori), che hanno subito un peggioramento del tenore di vita familiare. E chi (prima o poi) si recherà alle urne con un peso sulle spalle: la percezione di un tradimento della promessa di miglioramento delle proprie condizioni, l’essere stato sottoposto a processi di divergenza anziché di convergenza, l’aver sperimentato un arretramento anziché un progresso”. È quanto emerge dal rapporto ‘Lo stato dell’Unione. La geografia sociale dell’Europa al voto del Censis. I territori declassati si trovano principalmente in Grecia, Italia e Spagna, ma anche in Francia, Austria, Ungheria, porzioni di Portogallo, Belgio e Germania. I dati più preoccupanti si registrano nell’Attica in Grecia (con una riduzione del reddito pro capite rispetto al 2007 del 35,6%), ma anche in alcune regioni italiane: Lazio (-16,0%), Umbria (-14,7%), Regione Autonoma Provincia di Trento (-14,6%), Toscana (-14,6%). Con la grande crisi del 2008 è iniziato il “lungo ciclo di declassamento storico e sociale europeo, e sono tanti i cittadini che si sono persi tra le pieghe della deindustrializzazione di tanti territori. Tra tutti gli europei coinvolti, 4 su 10 sono italiani (39,1%)”, spiega il Censis. “Persistono, e spesso si accentuano, forti disparità sociali nei diversi contesti territoriali all’interno dei singoli Stati, che possono minare la coesione delle comunità nazionali”, si legge nel rapporto. Per quanto riguarda l’Italia, “il divario è molto ampio. Oscilla dal valore minimo del PIL pro capite dell’ Calabria (-40,9% rispetto alla media nazionale) al valore massimo di Bolzano (+65,4% rispetto alla media nazionale). E sono 6 le regioni italiane in cui il Pil pro capite (a parità di potere d’acquisto) è ancora inferiore alla soglia del 75% della media europea: Calabria, Sicilia, Campania, Puglia, Sardegna e Molise”. (Sib/Adnkronos)

 
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