“L’illuminato Vannacci” e l’idea di classi separate per disabili da realizzare nell’ex sede della Banca d’Italia – .

2 maggio 2024, di Davide Brandi

“L’illuminato Vannacci” e l’idea di classi separate per disabili da realizzare nell’ex sede della Banca d’Italia

Pagina iniziale VITERBO – Ci siamo immaginati di sostenere il delirio e ci siamo detti: dividiamo il corpo scolastico in tante sottocategorie e poi immaginiamo di trovare a Viterbo uno spazio idoneo per sviluppare concretamente il delirio.

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VITERBO – Il delirio non va fermato, va alimentato. Ci hanno insegnato così, non diciamo né quando né dove. L’idea di Vannacci (alle elezioni europee si scrive “il generale”) di riformare la scuola separando i ragazzi disabili dagli altri ci frulla in testa da giorni. Quando l’abbiamo letto ci è venuto da ridere. “Guardate come sono idioti, hanno costruito un pezzo surreale per prenderlo in giro”, ci siamo detti.

Ma era vero. Vannacci lo ha detto davvero e lo ha fatto nel 2024, quasi a metà anno tra l’altro. Un generale così si candida alle elezioni europee, ecco l’ultimo capolavoro della Lega. Allora ci siamo immaginati di sostenere il delirio e ci siamo detti: dividiamo il corpo scolastico in tante sottocategorie e poi immaginiamo di trovare a Viterbo uno spazio idoneo per sviluppare concretamente il delirio.

Mi è venuto in mente il palazzo dell’ex Banca d’Italia in via Marconi. Un edificio davvero grande che rimane inutilizzato. Piuttosto che tenerla chiusa così, facciamo la scuola di Vannacci. Dividiamo i bambini in “normali” e disabili. Ci dividiamo però anche in sottocategorie: i diabetici, i cardiopatici, quelli con ritardi di crescita, quelli grassi, quelli magri, quelli con i capelli biondi e gli occhi azzurri, quelli con i capelli scuri (ci stiamo adattando a livello cognitivo).

Qui all’interno dell’ex Banca d’Italia ci sarebbe una bella scuola completamente divisa in categorie. A Viterbo abbiamo già deciso, siamo pronti per questo salto nel Terzo Reich, scusate Terzo Millennio. Per favore, scriva sul biglietto “generale, dietro la collina c’è la morte crudele e omicida…”. Una bella frase tratta da un capolavoro di De Gregori può fare meno male.

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