“Non mi piacciono Pioli e Gasperini, vorrei questo allenatore per il Napoli” – .

“Non mi piacciono Pioli e Gasperini, vorrei questo allenatore per il Napoli” – .
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L’ex bomber azzurro Antonio Careca ha parlato a Sportitalia nel corso della trasmissione “Legends”, prodotta da Nexting: “Pioli? È bravo, ma non mi piace. Per lavorare al Napoli non è il mio preferito, ci vuole un altro profilo, soprattutto caratterialmente. Conte? Sarebbe un bene per il Napoli, soprattutto perché ha un carattere molto forte, ma gli piace lavorare con giocatori di qualità, il che significherebbe una campagna acquisti di qualità. Chissà se il presidente italiano sarebbe pronto? Gasperini non è ancora pronto? E’ bravo come allenatore, la sua storia in Italia parla per lui, ma non lo vorrei per il Napoli.

Problemi per il Napoli quest’anno rispetto allo scorso? Innanzitutto la partenza di Spalletti, dopo tutta la confusione con De Laurentiis, ha influito moltissimo. Forse il presidente avrebbe potuto trattenerlo, anche con un’offerta economica importante. Perché il fatto che sia andato in Nazionale dimostra che la sua scelta è stata quella di non voler restare fermo un anno, ma di continuare. E avrebbe potuto farlo a Napoli. Poi De Laurentiis ha portato in panchina un allenatore, Garcia, che con la squadra non c’entrava assolutamente nulla, che nemmeno lo sapeva, come lui stesso ha ammesso. Diciamo che anche dopo un campionato è difficile mantenersi a certi livelli, a maggior ragione dopo tutti questi cambiamenti.

Osimhen? Molto forte. L’anno scorso ebbi l’opportunità di vederlo di persona allo stadio, in occasione di un gol segnato contro la Roma da Pelè. Non so perché sto attraversando questo momento di crisi. Come corsa e velocità è lo stesso di sempre, ma gli manca qualcosa negli ultimi metri, sotto porta. Forse è proprio l’ansia di volersi sbloccare che lo porta a prendere il posto di un attaccante nei momenti difficili. È successo anche ai nostri tempi. Deve solo continuare a lavorare e si sbloccherà di nuovo.

Maradona? È innanzitutto il motivo per cui sono arrivato a Napoli per fare la storia. Sarei dovuto andare in un’altra squadra, ma quando Moggi è venuto a parlarmi e mi ha detto che potevo giocare con lui ho pensato addirittura che fosse uno scherzo. Mi sembrava impossibile, pensavo fosse un sogno. Ci siamo conosciuti nel 1986, ci siamo sentiti dopo la vittoria del Mondiale e lui mi ha chiesto se gli sarebbe piaciuto giocare in Italia. Ho risposto che sarebbe stato un sogno, soprattutto se avessi avuto la possibilità di farlo accanto a lui. Ed è successo davvero. Per me è stato il migliore. Ha contribuito tantissimo non solo al mio arrivo, ma anche a quello degli altri compagni di squadra”.

 
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