“A Parma ho vinto due scudetti, li porto nel cuore. Meritano la Serie A” – .

“A Parma ho vinto due scudetti, li porto nel cuore. Meritano la Serie A” – .
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Dopo il pareggio di ieri contro il Parma, il capitano del Bari Valerio Di Cesare, autore del gol dell’1-1, è intervenuto in conferenza stampa, partendo dall’importanza del punto raccolto dai pugliesi: “Voglio essere fiducioso. Abbiamo la partita contro il Cittadella che per noi è importante. Abbiamo bisogno dei 3 punti. Oggi sono contento della prestazione che abbiamo fatto, spero che sia di buon auspicio per il futuro”.

Quanto è importante mettersi in una posizione di vantaggio rispetto a Ternana e Ascoli?
“Non so quanto sia importante. Essere mentalmente deboli non è la cosa migliore. Spero che il punto di oggi sia un punto che ci dia la scintilla per il futuro: dobbiamo salvarci, quindi dobbiamo fare risultato”.

Che sensazioni hai provato quando hai segnato contro il Parma?
“Ho trascorso un anno e mezzo al Parma, ho contribuito a vincere due scudetti. E’ un club che porterò sempre nel cuore. Per noi oggi era troppo importante fare punti. È stato emozionante affrontarlo perché porto il Parma nel cuore, è un club fantastico che merita di essere in Serie A”.

Come hai vissuto i fischi sugli spalti? Secondo te perché
“Penso che sia dovuto alla frustrazione per l’anno. È normale che quest’anno se la passino male. I tifosi sono frustrati. Io la vedo diversamente: quando le cose vanno male bisogna aiutarsi a vicenda. Ci sono ragazzi giovani che possono esserne colpiti. Non è un alibi o una scusa”.

Il Bari ha creduto anche solo per un secondo alla possibilità di vincere?
“Ci ho creduto. Ma è così che è successo”.

In novanta minuti due occasioni da gol sono poche…
“Ci sono avversari in campo. Il Parma è una squadra molto forte. Oggi non voglio dire nulla sui tiri in porta perché il Parma è forte”.

Pensi che il ritiro sia servito a compattare il tutto o a tenerti al riparo dall’ambiente?
“Per me non c’è bisogno di riorganizzare il gruppo. Questi risultati non dipendono dal fatto che i risultati non dipendono dal gruppo. Quest’anno abbiamo commesso degli errori. Nel breve termine la carriera. Puoi commettere errori. Il calcio è un mestiere difficile. Ci assumiamo tutte le responsabilità di un anno maledetto”.

Quanto volevi vincere?
“Anche i miei compagni vogliono vincere. Stiamo tutti soffrendo per questa situazione. Quello che faccio è probabilmente più spettacolare. Tutti stanno dando il massimo. Ognuno può quindi avere le proprie difficoltà”.

Quando hai segnato il primo ad abbracciarti è stato il direttore sportivo. Quanto ti era vicino in questo momento?
“Il direttore e il presidente mi sono stati vicini in questo periodo. Stiamo tutti soffrendo per questa situazione. Il regista ha guardato la partita dalla panchina e soffre ancora di più questa situazione”.

 
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