Spaccio di droga e cellulari nel carcere di Foggia: “Segnali di rivolta”

Secondo Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria, la situazione nel carcere di Foggia potrebbe degenerare con il rischio di una nuova rivolta come quella che nel marzo 2023 causò la fuga in massa di detenuti: “Ci sono tutti i segnali” spiega in una nota stampa in cui anticipa che oggi, alle 11, sarà davanti al carcere di via delle Casermette per denunciano “la situazione al collasso” dell’istituto penitenziario: “Da tempo segnaliamo all’Amministrazione Penitenziaria quella di Foggia è una delle peggiori carceri italiane e quindi è una delle priorità da affrontare nella situazione cancrenosa del sistema penitenziario del Paese”.

In Puglia il tasso di affollamento carcerario supera il 152%, mentre il numero degli agenti e del personale è “altamente inadeguato”tanto che nel 2023 si sono verificati 160 attentati, rivolte e tentati tumulti. “Nel novembre del 2023 il sottosegretario Delmastro ha visitato il carcere di Foggia ha promesso “importanti interventi” e “misure straordinarie” tra cui l’assunzione di una trentina di unità.

Eppure, aggiunge Di Giacomo, «A distanza di mesi, Foggia si conferma “luogo” di spaccio di droga e di telefonia mobile, con quantitativi di droga e un elevato numero di cellulari sequestrati dalla polizia penitenziaria. Ci sono quindi tutti i segnali che la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente“.

Lo riporta Foggiatoday.it

 
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