“La Meloni diceva che la Romagna è la locomotiva dell’Italia, ma se ci fermiamo si fermano le carrozze dietro” GALLERIA VIDEO – .

Somme irrisorie versate alle imprese, compensi “zero virgola”, a fronte di una narrazione inaccettabile fatta di annunci di rimborsi al 100%, mentre la realtà è fatta di burocrazia, lentezza e fondi mai arrivati.

Sono molte le cose che non quadrano nel processo di ricostruzione del tessuto economico che avrebbe dovuto seguire l’alluvione del maggio 2023. “Sbrighiamoci, è tardi” è il grido d’allarme con cui Legacoop Romagna ha riunito le sue imprese a Ravenna, a un anno dall’inizio di quei tragici eventi, per fare il punto della situazione davanti a oltre 200 cooperatrici e cooperatrici.

Luogo dell’iniziativa sono i magazzini Copura, una delle 22 aziende associate a Legacoop Romagna che sono state invase dall’acqua e che ora sono ripartite grazie soprattutto all’impegno dei soci e del sistema cooperativo.

Bonaccini: “Noi siamo la locomotiva, ma se ci fermiamo l’Italia è nei guai”

“La Romagna non si è mai fermata – ha detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini – e questa terra è un patrimonio del Paese. Giorgia Meloni ha detto: “Lei è la locomotiva dell’Italia” e io le ho detto: “Grazie presidente, ma si ricordi che se ci fermiamo noi, si fermeranno le carrozze dietro”. Nonostante l’alluvione, l’Emilia-Romagna ha battuto il record dell’export con 85 miliardi di euro, pensate che terra è questa”.

Lucchi: “Difficile dichiararsi ottimisti”

«I dati resi pubblici in aprile sulla stampa dalla struttura commissariale – ha detto il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi – ce lo dicono fino a pochi giorni fa le domande perfezionate sulla piattaforma Sfinge sono state 775, di cui appena 63 hanno superato la verifica Invitalia. Erano una quarantina le pratiche pronte per la liquidazione, per un valore di 1,5 milioni di euro, ma erano 29 le pratiche che avevano ricevuto una prima tranche del contributo, per un totale di 400mila euro. Qualcuno può spiegarci queste cifre, visto che sono state danneggiate dall’alluvione quasi 90mila persone, tra cui 16mila imprese, e i danni stimati in Emilia-Romagna sono di 8,5 miliardi, di cui 3,5 ai privati? Ci avevano promesso ristori al 100%, ma è sempre più difficile dichiararsi ottimisti”.

Le aziende agricole

«Un capitolo davvero preoccupante riguarda le aziende agricole colpite dall’alluvione – ha aggiunto il coordinatore ravennate di Legacoop Romagna, Mirco Bagnari – perché dallo Stato non è ancora arrivato nulla. Sono stati invece erogati i fondi europei provenienti dalla riserva di crisi dell’Ue, portando i fondi che arrivano al settore primario a circa 150 milioni di euro. Sulla ricostruzione pubblica i danni alle infrastrutture sono stimati in circa 5 miliardi, ma le risorse complessive messe a disposizione dal Governo e dalla Struttura della Commissione sono state meno di un decimo. Altri problemi riguardano l’impossibilità di risarcire i beni mobili perduti a seguito dell’alluvione e la mancata attivazione del meccanismo del credito d’imposta, oltre al pasticcio con il PNRR”.

Soci Coop: “45 milioni di danni”

«Le cooperative associate a Legacoop Romagna – conclude il presidente di Legacoop, Simone Gamberini – hanno subito danni per circa 45 milioni di euro, ma l’alluvione ha colpito un territorio molto vasto che comprende anche Bologna, Reggio Emilia e Modena, un’area che vale diverse decine di miliardi di PIL. Purtroppo alle roboanti dichiarazioni di impegno del Governo nei giorni successivi al disastro non hanno fatto seguito i fatti e ad un anno di distanza si è ancora in attesa del rimborso integrale dei danni subiti. La struttura commissariale, con la quale abbiamo collaborato attivamente in questi mesi, ha dovuto operare con procedure burocratiche ordinarie che hanno fortemente rallentato l’erogazione dei ristori. Abbiamo fatto tutta la nostra parte per non lasciare sole cooperative e comunità, mobilitando più di sei milioni di euro di risorse solidali, e continueremo a farlo. Anche per questo pretendiamo risposte e ci aspettiamo senso di responsabilità e rispetto da parte delle istituzioni per chi rischia di rassegnarsi”.

Tante le testimonianze delle cooperative colpite, tra cui quella di Copura, l’azienda ospitante, che attraverso la viva voce del suo presidente Corrado Pirazzini ha ripercorso la sequenza di burocrazia, annunci e inspiegabili lentezze che hanno dovuto affrontare le vittime della catastrofe climatica

Numerose le istituzioni intervenute: Irene Priolo, vicepresidente e assessore alla Difesa del Suolo e Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna, il viceprefetto di Ravenna Pierluca Castelli, il presidente della Provincia di Ravenna, Michele De Pascale, il presidente della Provincia di Forlì-Cesena, Enzo Lattuca, nonché il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

 
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