il governo vuole il disegno di legge prima del voto – .

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DiVirginia Piccolillo

Vertice Meloni-Nordio: attesi due Csm e un’Alta Corte esterna per valutare l’operato dei giudici

Carriere separate per i magistrati, con due diversi concorsi per diventare giudice o pubblico ministero. Da valutare due distinti CSM, entrambi presieduti dal Presidente della Repubblica, ma con i funzionari scelti tramite sorteggio. Più un’Alta Corte esterna al Csm per sanzionare chi ha commesso errori.

Il via libera politico alla riforma costituzionale della Giustizia ormai c’è. Riuniti a Palazzo Chigi, in un vertice presieduto dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il viceministro Francesco Paolo Sisto, i sottosegretari Andrea Delmastro e Andrea Ostellari, il presidente del Senato La Commissione Giustizia, Giulia Bongiorno, il suo omologo alla Camera, Ciro Maschio e funzionari della giustizia di tutto il centrodestra, hanno dato l’ok a un disegno di legge costituzionale che cambia il volto del nostro sistema giudiziario.

Era una discussione prevalentemente tecnica, al quale il primo ministro ha dato il sigillo politico. La misura è nelle intenzioni del governo dovrà essere presentato prima delle elezioni europee di giugno. Così da poter rivendicare dentro e fuori la maggioranza di aver portato a termine l’impegno di separare definitivamente le carriere dei giudici da quelle dei pubblici ministeri (attualmente è consentita una sola transizione tra le due funzioni).

Il disegno di legge costituzionale non ha ancora un testonemmeno in bozza, ma già allarma l’Anm che spera in a incontro tecnico con il Ministro Nordio prima che diventi legge e si concretizzino i “timori di uno sconvolgimento totale dell’assetto costituzionale”, poiché, “viste nel loro insieme, le riforme sono preoccupanti”. Anche l’Associazione europea dei giudici teme un “grave attacco all’indipendenza della magistratura”poiché mina “l’attuale equilibrio dei poteri esistenti”, in contrasto “con gli standard europei”.

Ma quali sono le novità di un provvedimento già discusso in diversi incontri come quello di ieri in cui, secondo chi era presente, non si parlava né dei funzionari del CSM nominati dal governo, né dell’abolizione del procedimento penale obbligatorio? ?

Prima di tutto l’Alta Corte. Non sarà più la sezione disciplinare interna del CSM a valutare i magistrati che sbagliano e a sanzionarli, ma un organismo esterno. Riprendiamo l’ipotesi delineata in Bicamerale dal “progetto Boato” in cui nove giudici hanno adottato provvedimenti disciplinari nei confronti di magistrati e sono stati anche organo di ricorso contro i provvedimenti amministrativi adottati nei loro confronti. In quella bozza, poi accantonata, però, i nove giudici venivano scelti all’interno del Csm. In questo caso, però, si tratta di giudici esterni all’organo di autogoverno della magistratura, presieduto dal capo dello Stato. Non è quindi ancora chiaro se il loro giudizio sarà totalmente indipendente da quello del Presidente della Repubblica oppure no.

Nuova anche l’indicazione del sorteggio per la scelta dei funzionari del Csm. In Commissione Giustizia del Senato si parlava di pareggio moderato, cioè successivo all’elezione dei rappresentanti dei magistrati, perché non era possibile andare oltre per i limiti imposti dalla Costituzione. Ma dal momento che il disegno di legge lo modifica, ora si comincia a parlare di un secco pareggio tra i candidati.

Il Partito Democratico non è contro l’Alta Corte. La vicepresidente democratica del Senato, Anna Rossomando sottolinea: «Non sappiamo quale sia il contenuto della proposta ma suggeriamo di dare un’occhiata a quella che abbiamo depositato che affronta l’argomento con serietà. Varrebbe la pena discuterne invece di usare la giustizia per suggellare accordi all’interno della maggioranza”.

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3 maggio 2024 (modificato il 3 maggio 2024 | 22:54)

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