Rivoluzione totale a Sanremo 2025: tre conduttori, meno cantanti e Amadeus che ormai è solo un lontano ricordo. Le voci.
Sarà una vera e propria rivoluzione totale, o almeno così sembrerebbe, iIl Festival di Sanremo 2025. Dopo il quinquennio di Amadeus, infatti, c’è davvero tanta ansia e agitazione, in Rai e non solo, su chi potrebbe prendere il suo posto, come è normale che sia: nessuno, infatti, vuole correre il rischio di ottenere bruciato da dati di ascolto infruttuosi o comunque non troppo in linea con le precedenti edizioni che, non è certo un mistero, furono da record.
Per questo tutti i nomi sono già iniziati ma ora la conferma quasi ufficiale sembra arrivata da una cerchia ristretta: l’evento musicale italiano più importante nel mondo sarà ospitato da Carlo Conti che ne sarà anche il direttore artistico. Al suo fianco, però, oltre alle co-conduttrici ancora da svelare, dovrebbero esserci due veri sensazionali della risata e due suoi grandissimi amici.
Parliamo infatti di due attori e comici che fanno ridere il pubblico appena aprono bocca: per loro, però, si parlerebbe di un management completo, quasi come Carlo Conti, quindi non un semplice cogestione, come si pensava inizialmente. Insomma, una vera e propria reunion tra amici sul palco più pesante del mondo, che ha lanciato molte carriere ma, allo stesso tempo, ne ha messe fine molte altre nel corso della sua storia. Ecco di chi stiamo parlando.
Sanremo 2025, Carlo conti insieme a Panariello e Pieraccioni
Il riferimento non può che essere a Carlo Conti, Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello che, non è un mistero, sono grandi amici anche nella vita di tutti i giorni: per loro, un po’ come è stato tra Amadeus e Fiorello, il senso di amicizia dovrebbe prevalere spontaneo e potrebbe fare la differenza nella battaglia d’ascolti. Questa però non sarà l’unica rivoluzione, anzi.
Al contrario, infatti, dovrebbe esserci anche una piccola ma fondamentale novità nel concorso: le canzoni, infatti, dovrebbero ridursi dalle 28 dello scorso anno, un numero davvero esagerato, a 20 o 22 al massimo. Sarà davvero così? Difficile dirlo, vedremo ma una cosa è certa: con un numero così alto di brani il rischio è che alcuni non siano proprio del Festival.
