Il marocchino lancia candeggina, aggredisce un agente e distrugge la cella – .

Il marocchino lancia candeggina, aggredisce un agente e distrugge la cella – .
Il marocchino lancia candeggina, aggredisce un agente e distrugge la cella – .

Ancora violenza folle e spericolata tra le sbarre del carcere di Novara. Lo riferisce il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria, per voce del segretario nazionale del Piemonte, Vicente Santilli.

L’episodio è accaduto lunedì scorso:Un detenuto di nazionalità marocchina ha iniziato ad insultare e minacciare l’ufficiale di servizio, al quale si era rivolto, per poi gettargli candeggina negli occhi, nonostante le rassicurazioni del collega che gli avrebbe permesso di parlare con il laureato non appena fosse stato libero. Una volta arrivato il sottufficiale, armato di una lametta nascosta in bocca, ha continuato a minacciarlo e ad insultarlo”.

Sono stati momenti di alta tensione: “Trasferito dalla cella in altro reparto, nel pomeriggio l’uomo ha continuato il suo comportamento violento, imitato da un altro detenuto, lui tunisino, spaccando gli oggetti presenti nella cella e attaccando il personale intervenuto per calmarlo. Un vice ispettore e un vice capo sono rimasti contusi. Riguarda criminali che alterano l’ordine e la sicurezza in carcere, in virtù di una debole e sterile risposta in termini disciplinari. Non ne possiamo più. È necessario adottare immediatamente misure urgenti per fermare la violenza dietro le sbarre”.

Purtroppo è tutto come al solito. Dall’esterno si potrebbe dire che questi criminali sono sì in prigione, ma all’interno sono troppo liberi, hanno troppi privilegi.

Sull’episodio ha detto la sua anche il segretario generale dell’ CONOSCE, Donato Capece: Negli istituti penitenziari regionali la tensione è costante. Il numero dei detenuti aumenta e gli eventi critici spesso comportano la perdita di personale di polizia. Non è possibile andare avanti così; questa gestione del carcere mina la natura stessa della pena indebolendo il ruolo della Polizia Penitenziaria. Un fatto grave e inaccettabile”.

Situazione carceri piemontesi

Prosegue Capece: Oggi sono detenute 4.200 persone. NONel comprensorio Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta, nel 2023, si sono verificati 836 episodi di violenza gravissima, comportanti violenza, minacce, ingiurie, ingiurie e resistenza a pubblico ufficiale. Ben 508 di essi furono commessi da stranieri. È del tutto chiaro che lo Stato non può tollerare questa diffusa impunità: sono necessarie misure urgenti ed efficaci. Là la cosa grave è che questi numeri si sono materializzati quando è stata introdotta la vigilanza dinamica e il regime penitenziario ‘aperto’, cioè con i detenuti liberi di vagare per diverse ore al giorno, con controlli sporadici e occasionali”.

Poi l’elenco dei rimedi necessari: ILpene più severe per i detenuti che aggrediscono il personale della Polizia Penitenziaria durante la permanenza e che stanno scontando la pena in carcere, espulsione di tutti i prigionieri stranieri presenti in Italia. Me appello ai leader del DAP per garantire ripristinare l’ordine e la sicurezza, con tolleranza zero verso i prigionieri violenti”.

Un taser, uno strumento più che mai necessario per gli agenti penitenziari

Il sindacalista ha ragione su tutta la linea. Ma perché è così difficile intervenire?

 
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