successo a Modena per “Victor’s Journey”, regia di Livermore – .

successo a Modena per “Victor’s Journey”, regia di Livermore – .
successo a Modena per “Victor’s Journey”, regia di Livermore – .

Calorosi applausi, ieri sera, alle Teatro Modena di Genova per la prima italiana di “Victor’s Journey” di Nicolas Bedos, una produzione di Teatro Nazionale di Genova (con il Teatro di Napoli) firmato da Davide Livermore. Uno spettacolo (foto Federico Pitto) dal forte impatto visivo ed emotivo, realizzato con estrema raffinatezza.

“Il viaggio di Victor” coinvolge in scena due personaggi: un uomo che ha perso la memoria in un incidente e è alla ricerca di se stesso e una donna la cui identità verrà pian piano scoperta in un crescendo di tensione che porterà ad una verità molto dolorosa per entrambi. È quindi un viaggio nella mente umana con squarci di ricordi che emergono qua e là, subito dopo cancellati da una nebbia incombente. Livermore parla di quello che in conferenza stampa ha definito un “Requiem” con una scelta visiva originale e vincente. Un grande specchio inclinato posto in fondo al palco quasi spoglio offre al pubblico due visioni contemporanee degli attori e della scena stessa.

Vediamo Victor e la donna di fronte in carne e ossa e riflessi di spalle in un’analisi introspettiva che in alcuni momenti, grazie a un sapiente uso delle luci, consente una narrazione teatrale anche silenziosa: ciò accade ad esempio in una sorta di pantomima con i due interpreti che “danzano” sul palco al ritmo di una musica (da sempre elemento fondamentale nelle produzioni di Livermore) che garantisce un “continuum” di indubbia bellezza. La recitazione è estremamente variabile nei toni e nelle dinamiche con slanci e accensioni improvvise che le luci improvvisamente rosse rendono incandescenti. Di grande poesia è la scena in cui i due attori distesi a terra vengono proiettati dallo specchio in un letto e abbracciano il figlio: lì la musica di Bach accresce il senso di disperazione, di sogno, di amore.

I due attori sono molto bravi. Linda Gennari e Antonio Zavatteri formano una coppia impeccabile, garantiscono un ritmo perfetto, forniscono ai personaggi voci duttili e fisicità coinvolgenti. Con loro c’è anche Diego Cerami nella scena del letto. Gli abiti di scena sono di Giorgio Armani, la scena è disegnata da Livermore e Lorenzo Russo Rainaldi. Il videomaker D-Work e l’assistente alla regia Carlo Sciaccaluga. Da segnalare anche la bella traduzione del testo realizzata da Monica Capuani.

 
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