Gli Splendori Veneziani di Antonio Guardi alla Fondazione Cini di Venezia – .

Gli Splendori Veneziani di Antonio Guardi alla Fondazione Cini di Venezia – .
Gli Splendori Veneziani di Antonio Guardi alla Fondazione Cini di Venezia – .

Gli Splendori Veneziani di Antonio Guardi alla Fondazione Cini di Venezia.
Il 7 maggio 2024, alle ore 17, nella Sala Barbatini della Fondazione Giorgio Cini, sull’Isola di San Giorgio a Venezia, uscirà il volume “Antonio Guardi. I Fasti Veneziani”, curata dallo storico dell’arte Denis Ton e pubblicata dalle edizioni Allemandi su iniziativa dell’Istituto di Storia dell’Arte. Il volume sarà presentato da Fabrizio Magani, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Venezia e Laguna, insieme al curatore, Giovanni Alliata di Montereale e Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte.

Nel volume sono riprodotti e attentamente analizzati trentasette fogli di una serie grafica di eccezionale qualità artistica, appartenuta a Benedetta Ferraro, nipote di Vittorio Cini, recentemente scomparso e alla cui memoria è dedicato il volume. A questo nucleo si unirono originariamente altri fogli oggi conservati in collezioni private e musei di tutto il mondo, dal Denver Art Museum allo Staatliche Monaco al Cleveland Museum of Art alla Morgan Library & Museum di New York.

Come spiega Denis Ton, «i disegni rappresentano episodi della storia di Venezia, in particolare battaglie, cerimonie ed eventi politici, apparentemente senza un ordine preciso ma attingendo soprattutto ai dipinti collocati nelle sale di ricevimento di Palazzo Ducale, ai mosaici dei portali di San Marco e della decorazione della Scuola Grande di San Marco”. Così Caterina Corner prende possesso di Asolo o il Corpo di San Marco venerato dai Magistrati veneziani, la Visita del Doge alla Chiesa di San Giacomo a Rialto il Giovedì Santo o la Pace di Bologna tra Papa Clemente VII e l’Imperatore Carlo V, per dirne alcuni.

«La pubblicazione di queste magnifiche opere – spiega Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini – ravviva e consolida il rapporto, sempre intensamente fruttuoso e ricco di scambi, con gli eredi del fondatore Vittorio Cini. Un legame profondo, che è stato magistralmente siglato in occasione della riapertura della Galleria di Palazzo Cini a San Vio, nel 2014, nelle splendide sale un tempo parte della prestigiosa residenza di famiglia, già donate alla Fondazione da Yana Alliata di Montereale nel 1981. quanto avvenne poi con il preziosissimo lascito di Lyda Guglielmi di Vulci”.

Era il 2016 che il corpus dei Fasti veneziani provenienti dalle collezioni di Vittorio Cini è stato presentato per la prima volta al pubblico, in occasione della mostra Capolavori ritrovati dalla collezione di Vittorio Cini. Si tratta di tre album di disegni ad acquerello, finalmente riconosciuti come in gran parte opera di Antonio Guardi. Come sottolinea Luca Massimo Barbero, «ogni foglio è un’opera di altissimo livello, che mostra la qualità del maestro, riscoperta solo nel secondo decennio del Novecento, grazie alla ricerca pioneristica di Gino Fogolari, ma in realtà pittore di grande innovazione».

Antonio Guardi (Vienna 1699 – Venezia 1760), pur essendo quasi totalmente ignorato dalla letteratura artistica del suo tempo, «fu uno dei migliori interpreti della pittura veneziana del Settecento – come sottolinea Denis Ton – La sua figura, talvolta imbrigliata da modeste commissioni per della famiglia Giovanelli o per il maresciallo Schulenburg, a lungo oscurato dalla fortunata produzione del fratello minore Francesco, eccezionale paesaggista, si distingue oggi come quella di un maestro di dimensioni europee, capace di capolavori di straordinaria libertà progettuale come il ciclo di l’Angelo Raffaele di Venezia o i meravigliosi disegni che gli furono rivendicati”.

 
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