Il viaggio di Catania, una strada piena di insidie ​​– .

foto Catania FC

Conclusa la stagione regolare nel migliore dei modi rispetto a come erano andate le cose nelle ultime settimane, per il Catania è tempo di lavorare per voltare pagina e avvicinarsi al meglio alla fase nazionale dei playoff promozione. una lotteria alla quale i rossozzurri vogliono partecipare senza apparire squadra di apparenza, senza arte né ruolo.

Un anno di pochi “alti” e tanti “bassi”, vissuto in assenza di riferimenti costanti nel gruppo squadra, tra giocatori e staff. Questa è stata infatti la stagione di Tabbiani, Lucarelli e Zeoli, ma anche quella di un turbinio di giocatori che si sono susseguiticompresi gli arrivi estivi, gli arrivi invernali e gli agenti liberi assunti per far fronte ad altre assenze. Qualcosa è cambiato nella dirigenza con l’addio di Laneri, il ruolo sempre più centrale del Lodi e poi il tandem Grella-Carra, mentre Pelligra ha fatto la sua parte sul piano degli investimenti. Chiaramente ci sono molti altri professionisti che hanno lavorato al meglio delle loro capacità.

Ritornando al contesto della squadra. Un solo filo conduttore che non ha conosciuto fasi alternate: l’impegno messo in campo nella Coppa Italia di categoria. Una competizione che quest’anno unisce le tre staffette della panchina etnea.

Luca Tabbiani è stata la grande scommessa della dirigenza catanese, e non è stata una scommessa vincente. Pur avendo cercato la via del gioco, sfruttando le qualità dei giocatori più tecnici, probabilmente è mancato la dirigenza del gruppo, mai veramente riunita e decimata dagli infortuni con tempi di recupero lunghi, aspetto che va legato anche alla gestione approssimativa del ritiro pre-campionato.

Chiamato a dare una spinta emotiva alla squadra e anche a costruire il gruppo che possa puntare alla promozione in futuro, Anche Cristiano Lucarelli è riuscito a fare peggio del suo predecessore. Arrivato trionfante dopo altre due parentesi alle pendici dell’Etna, il tecnico livornese ha deluso le aspettative. Dopo un impatto positivo, infatti, la squadra perde verve e fiducia, fino allo smantellamento di gennaio che non cambia le carte in tavola ma, anzi, peggiora l’inerzia di un campionato che vede il Catania collezionare numeri scandalosi fuori casa e deludente anche tra mura amiche.

La cura disperata ai mali del Catania fu sceglierlo come guida tecnica un uomo che conosceva i ragazzi, la dirigenza e tutta la città: Michele Zeoli. L’esperienza non è dalla sua parte, per quanto riguarda il ruolo di allenatore, ma spetta a lui il compito più arduo, arrivare nel migliore dei modi alla svolta definitiva della stagione 2023/24.

È complicato fare un’analisi complessiva, inoltre ogni fase è stata importante per qualche motivo. I risultati del cammino nel girone C sono davvero deludenti, i playoff sono un’occasione. Sarebbe stato possibile ripartire da zero unendosi per un unico obiettivo?

Nei momenti più delicati qualcosa è venuto fuori, una sorta di reazione di orgoglio, una chiamata alle armi che oggi più che mai è necessaria e dovrà essere una costante perché ogni partita vale un’entrata o un’uscita.

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